Covid, la Caporetto delle scuole dal Piemonte alla Sicilia: 6 milioni tornano in Didattica a distanza

Covid, la Caporetto delle scuole dal Piemonte alla Sicilia: 6 milioni tornano in Didattica a distanza
di Lorena Loiacono
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Sabato 6 Marzo 2021, 01:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:00

Scuola, si chiudono le aule e si riaccendono, ancora una volta, i computer. Oltre sei milioni di computer. Perché sono altrettanti gli studenti che da lunedì dovranno restare a casa e seguire la lezione dell’insegnante attraverso uno schermo. E così, dopo poco più di un mese di didattica in presenza, per colpa ancora del Covid si torna alla didattica a distanza (Dad) quasi in tutta Italia. Da lunedì potrebbero restare online 7 ragazzi su 10.

L’ALLARME


L’aumento dei contagi e il dilagare delle varianti tra i giovani sta facendo alzare l’allerta sul ruolo della scuola in questa fase così delicata.

A restare chiuse, ora, sono anche le scuole dei piccoli, non solo le superiori quindi ma anche le classi di materne, delle elementari e delle medie. La mappa delle chiusure è sempre più estesa: sono in zona rossa la Basilicata, il Molise e la Campania. Quindi gli istituti scolastici sono tutti chiusi, dall’asilo al liceo. Lockdown scolastico, per tutti gli ordini e gradi, anche in Calabria a partire da lunedì e per due settimane: la decisione, presa dal presidente facente funzione Nino Spirlì in base ai dati emessi dall’Unità di crisi, ha l’obiettivo di arginare il dilagare delle varianti tra i giovani.

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E le scuole, su questo aspetto, fanno paura. Nell’ultimo Dpcm è inoltre prevista la chiusura nelle aree gialle e arancioni dove si raggiunge il limite massimo dei 250 casi positivi su 100mila abitanti a settimana. E così i governatori delle Regioni devono mettere mano alla chiusura delle scuole, anche a livello comunale, tenendo sempre sotto stretto controllo la curva dei contagi. E’ il caso del Piemonte dove, da lunedì, la didattica a distanza al 100% interesserà tutte le classi dalla seconda media fino all’ultimo anno delle superiori ma a breve giro potrebbe arrivare anche in prima media e alle elementari.

Nella Regione del governatore Cirio, inoltre, si è deciso di intervenire in 20 distretti sanitari su 38 estendendo la didattica la distanza anche alle scuole elementari, dove l’incidenza dei contagi ha superato la soglia di allerta. Anche la Lombardia, ora in zona arancione rinforzato, blocca la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado: potranno andare in classe, fisicamente tra i banchi, solo i bambini degli asili nido. In Abruzzo, con 245,92 casi per 100mila abitanti, entrano in classe solo gli alunni di asili e nidi e in Puglia l’ultima ordinanza dispone, fino al 14 marzo, la chiusura di tutti gli istituti con l’estensione della didattica a distanza al 100%. Nella regione Toscana, che resta ancora per una settimana in zona arancione, sono state attivate le zone rosse nella provincia di Pistoia e nei comuni di Cecina vicino Livorno e Castellina Marittima in provincia di Pisa.

Regioni, mappa colori: Campania e Romagna zona rossa (anche 2 province emiliane). Friuli-Veneto arancio, scuro Lombardia e metà Piemonte


A questi territori si aggiungono anche l’Emilia Romagna con un’incidenza di casi pari a 342,08 casi per centomila abitanti e la zona rossa nelle province di Bologna e Modena, e le Marche, dove la quota dei contagi arriva a 265,16 positivi per 100mila, chiudono tutte le scuole superiori e viene messa in zona rossa la provincia di Ancona, dove chiudono le classi di ogni ordine e grado. Stessa situazione per le province autonome di Bolzano con 376,99 e di Trento 385,02. Nel Lazio ci sono chiusure mirate, come accaduto a Frosinone, così come in Sicilia che resta zona gialla ma chiude le scuole in 12 Comuni fino al 13 marzo.

 


LA STIMA
La rivista specializzata Tuttoscuola ha stimato una quota di oltre 6 milioni di studenti in didattica a distanza a partire da lunedì prossimo: si tratterebbe del doppio rispetto a lunedì scorso. Da tre a sei milioni di alunni a casa in una sola settimana. Un dato esplicativo dell’attuale situazione epidemiologica e dell’impennata dei contagi che, in un modo o nell’alto, girano attorno alle scuole coinvolgendo anche gli studenti più giovani.
 

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