Scuola, arretrati in arrivo a Natale: per i prof assegno extra di 2.450 euro

Aumenti medi lordi di 98 euro al mese per tutto il settore. Ma per i docenti la cifra sale a 101 euro

Scuola, arretrati in arrivo a Natale: per i prof assegno extra di 2.450 euro
di Andrea Bassi
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Martedì 6 Dicembre 2022, 22:03 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:51

L’accordo sugli aumenti dei professori e del personale scolastico è stato firmato. E il governo ora farà una vera e propria corsa contro il tempo per pagare con un cedolino straordinario gli arretrati entro la fine del mese. I sindacati e l’Aran ieri hanno messo la firma in calce all’accordo che prevede un aumento medio lordo mensile di 98 euro, per tutto il comparto, per tredici mensilità. Per il personale docente, gli aumenti medi lordi saranno di 101 euro al mese, pari a un incremento superiore al 4,2%. Il contratto prevede anche il pagamento degli arretrati che vanno dal primo gennaio del 2019 fino a questo mese e che valgono 2.363 euro medi per tutto il personale della scuola, mentre per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro sempre medi.

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«Con la firma», ha commentato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, «la parte economica del nuovo contratto collettivo di lavoro entra immediatamente in vigore, così aumenti e arretrati potranno essere erogati entro fine anno.

Si conclude», ha aggiunto ancora Naddeo, «il lungo lavoro con i sindacati sugli aspetti economici, ma prosegue, senza soluzione di continuità, la trattativa all’Aran sulla parte normativa che contiene importanti innovazioni per i settori interessati. L’obiettivo», ha proseguito il presidente dell’Aran, «è continuare questa negoziazione dialettica, ma costruttiva, per arrivare a firmare definitivamente entro gennaio 2023». 

IL PASSAGGIO

«Questo Natale docenti, personale amministrativo e in generale tutti i lavoratori del settore scolastico», ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, «riceveranno più di 2.000 euro di arretrati nella loro busta paga». Si tratta di una platea di circa 1,2 milioni di dipendenti pubblici, tra cui più di 850mila insegnanti. «Sono orgoglioso», ha aggiunto il ministro, «di avere dato seguito a un impegno che avevo assunto sin dal primo giorno del mio insediamento al Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l’obiettivo di garantire a tutte le persone afferenti al mondo della scuola il giusto riconoscimento per il loro lavoro». Intanto ieri il ministro per la Pubblica amministrazione, Luigi Zangrillo, ha illustrato in Parlamento le linee guida del suo dicastero, al centro delle quali ha messo il rinnovo dei contratti, nuove assunzioni, formazione e sviluppo del personale. Zangrillo ha ribadito l’impegno del governo a rinnovare i contratti pubblici dato che quelli firmati di recente sono di fatto già scaduti a fine 2021. «Rispetto alla contrattazione», ha spiegato, «il governo è intervenuto in legge di bilancio incrementando le risorse per la contrattazione collettiva nazionale, per il 2023, di un miliardo di euro da destinare all’erogazione di un emolumento accessorio una tantum. Si tratta di un intervento che si è ritenuto necessario in vista della nuova tornata contrattuale» e che «dimostra», ha aggiunto il ministro, «la piena intenzione del governo di rilanciare il percorso di rinnovo 2022/2024».
 

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