Scuola, le classi riaprono per figli dei sanitari, disabili ma anche ragazzi senza pc

Scuola, le classi riaprono per figli dei sanitari, disabili ma anche ragazzi senza pc
di Lorena Loiacono
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Giovedì 19 Novembre 2020, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 11:23

La didattica è a distanza ma non per tutti, le scuole superiori infatti restano aperte per accogliere in presenza gli studenti che non possono fare altrimenti. Dai figli dei medici ai ragazzi disabili, ci sono studenti per i quali la classe può restare aperta. Se le lezioni online si stanno dimostrando utili per fronteggiare l’emergenza, è anche vero che stanno mostrando tutti i loro limiti. Innanzitutto ci sono attività che, da remoto, non si possono proprio svolgere e ci sono studenti che, a distanza, non vivrebbero la scuola come ne hanno invece diritto. Si tratta innanzitutto dei ragazzi con disabilità o con bisogni educativi speciali che hanno bisogno di un sostegno o comunque di un aiuto ad hoc. 

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Nella prima ondata sono stati troppi i casi in cui gli studenti disabili sono stati abbandonati a loro stessi, impossibilitati a ricevere l’assistenza del docente specifico.

Ma in primavera è stato affrontato tutto in emergenza e la scuola italiana so è trovata impreparata alla gestione della pandemia. Ora non sarebbe possibile accettare che uno studente in difficoltà resti “solo” davanti ad uno schermo. E così le regole cambiano. Il Dpcm del 3 novembre scorso ha spinto la didattica a distanza al 100% alle superiori e nelle classi seconda e terza delle medie chiudendo le aule per circa uno studente su due. Dopo due giorni, il 5 novembre, il ministero dell’istruzione ha emanato una nota operativa con le indicazioni per garantire a tutti il diritto allo studio. Per quanto riguarda i ragazzi con disabilità ad esempio, a cui va assicurato il diritto all’inclusione, soprattutto nelle scuole medie è previsto che possono frequentare la lezione in presenza. Inoltre, per far sì che l’inclusione sia reale e non solo sulla carta, il dirigente scolastico d’accordo con i docenti e la famiglia può organizzare dei turni per far frequentare le lezioni in presenza al ragazzo con disabilità, insieme ad un gruppo di compagni: «Un gruppo di allievi della classe di riferimento – si legge nella nota – che potrà variare nella composizione o rimanere immutato, in modo che sia costantemente assicurata quella relazione interpersonale fondamentale per lo sviluppo di un’inclusione effettiva e proficua, nell’interesse degli studenti». 

Sempre tra gli studenti più giovani è prevista la possibilità di frequentare in presenza per i figli del personale sanitario come medici, infermieri e assistenti. I ragazzi potrebbero infatti dover restare soli in casa, se mamma e papà lavorano in corsia con turni lunghi, e così la scuola è chiamata a garantire la presenza. Per poter entrare in classe è necessario fare espressa richiesta al preside che potrà attivarsi in collaborazione con gli altri docenti: l’obiettivo è quello di far partecipare comunque tutti alla didattica digitale integrata quindi gli studenti in presenza devono assistere alla stessa lezione dei compagni che si collegano da remoto. Praticamente si trovano in classe insieme al professore. La stessa deroga alle lezioni online è riservata ai ragazzi che non dispongono di un computer, di un tablet o di una connessione adeguati per seguire la lezione del docente: se la scuola non riesce ad aiutare l’alunno fornendo dispositivi utili oppure il ragazzo vive in un territorio senza connessione, la didattica si farà in presenza. 

Esistono poi delle attività scolastiche per le quali la didattica online è impossibile da praticare: si tratta delle attività laboratoriali che, per loro natura, sono necessariamente in presenza. E non sono poche visto che rappresentano la parte caratterizzante del percorso di studi tecnico e professionale. Si possono svolgere infatti in presenza “i percorsi che prevedono esercitazioni pratiche e di laboratorio -spiega la nota ministeriale con le linee guida - purché formalmente contemplate dai vigenti ordinamenti e nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza”. E c’è poi la possibilità di portare avanti anche i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, vale a dire la ex alternanza scuola lavoro, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza dal distanziamento all’utilizzo delle mascherine. 
 

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