​Sciopero scuola, la preside dell'istituto con due plessi su tre chiusi: «Oggi disagi, ma a gennaio rischiamo di non aprire»

Sciopero scuola, la preside con due plessi su tre chiusi: «Oggi disagi, ma a gennaio rischiamo di non aprire»
di Lorena Loiacono
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 13:30

Un venerdì nero, oggi, per le scuole rimaste con migliaia di classi chiuse per lo sciopero del personale. I disagi della protesta si stanno facendo sentire negli istituti di tutta Italia, dove mancano all'appello docenti e bidelli, dalla materna alle elementari, medie e superiori . Sono migliaia infatti i plessi alle prese con assenze e chiusure totali. L'adesione, stando alle prime stime, sembra essere alta: lo sciopero è stato indetto o comunque sostenuto praticamente dalla maggior parte delle sigle sindacali, come Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams, Anief, Cub e Cobas.

 

MIGLIAIA DI CLASSI IN TILT

I maggiori disagi si registrano negli istituti comprensivi dove, per l'età degli alunni dall'infanzia alle medie, è impossibile farli uscire prima in caso di assenze improvvise.

Anche chi è entrato in classe alle 8 del mattino, con un docente presente, può ritrovarsi spiazzato dall'assenza dell'insegnante della terza o quarta ora. Non solo, una parte decisamente delicata riguarda il personale Ata, dagli amministrativi agli addetti alla sorveglianza e alla pulizia. L'assenza dei bidelli, che aprono i cancelli della scuola al mattino, fa sì che il plesso resti chiuso del tutto.

ROMA, ALLA MORVILLO DUE PLESSI CHIUSI SU TRE 

È il caso, fra migliaia, dell'istituto comprensivo Francesca Morvillo di Roma, dove questa mattina sono rimasti chiusi due plessi su tre: «I docenti che non hanno scioperato sono tutti qui in centrale – spiega la preside Valeria Sentili – mentre gli altri due plessi chiusi sono una scuola media e una con classi di infanzia e primaria. Mi dispiace per tutti i disagi per le famiglie: i genitori sapevano che la giornata era a rischio per lo sciopero e questa mattina il rischio si è concretizzato. Sono tanti i bambini rimasti a casa, non abbiamo potuto fare altrimenti perché da noi sta scioperando soprattutto il personale Ata, gli amministrativi ma sopratutto gli addetti alle pulizie. I disgai per le famiglie e per la didattica sono tanti ma sono altrettanti quelli di docenti  ebidelli. Io non ho scioperato, sono qui al lavoro, ma capisco le difficoltà del personale - spiega la diirgente Sentili - quest'anno abbiamo continue quarantene e quindi continue sanificazioni da fare, il lavoro è aumentato incredibilmente anche per tutte le nuove normative sulle spalle delle segreterie e il personale non è mai abbastanza. Senza contare che, se non vengono rinnovati i contratti Covid per gli Ata, in scadenza il 31 dicembre, a gennaio rischiamo di non poter aprire le scuole. Proprio come oggi e non sarà a causa dello sciopero».

PIAZZE IN PROTESTA

Sono in corso anche cortei e sit-in, la piazza più rande è quella romana con la manifestazione partita da Piramide e diretta in viale Trastevere, per fermarsi sotto le finestre del ministero dell'istruzione, dove ci saranno anche i sindacati di base in protesta “statica”. Ma sono decine le piazze in agitazione in tutta Italia diverse mobilitazioni da Ravenna a Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Pisa , Catania, Livorno e Genova.

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