Scuola, venerdì 22 febbraio protesta degli studenti contro la nuova maturità: corteo a Roma e manifestazioni in almeno 50 città

Una protesta degli studenti a Roma (foto d'archivio)
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 08:42
Uno sciopero nazionale, venerdì 22 febbraio, bloccherà le scuole da Nord a Sud con gli studenti pronti a manifestare in almeno 50 diverse città. Il corteo nazionale sfilerà a Roma, diretto alla volta del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Ma tante altre mobilitazioni porteranno al protesta in tutta Italia da Torino a Napoli, da Chieti a Reggio Calabria e Cosenza. Qual è il motivo dello sciopero studentesco? La riforma della maturità. Il nuovo esame infatti debutterà quest'anno stesso e gli studenti lamentano la scarsità di tempo per prepararsi a dovere.

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Quest'anno in fatti, per la prima volta all'esame di Stato non ci saranno la terza prova e la tesina al colloquio ma verranno inseriti la seconda prova “mista” tra greco e latino al classico, ad esempio, matematica e fisica allo scientifico e due lingue straniere diverse al linguistico. Per i ragazzi si tratta di cambiamenti troppo importanti per poterli inseriti “in corsa”.

L'esame di maturità, protagonista della protesta, non è però l'unico motivo che spinge i ragazzi a scendere in piazza. «Siamo pronti a bocciare il governo - ha spiegato Alessio Angelucci, segretario del Fgc Roma - ancora una volta infatti l’istruzione è sotto attacco, con tagli da 4 miliardi e un esame di maturità stravolto. Il governo gialloverde che prometteva di rivedere la Buona Scuola oggi sposa il progetto di Renzi. La nuova maturità costringe a cambiare i programmi a pochi mesi dall’esame, in una corsa contro il tempo a svantaggio della didattica. Altro che cambiamento, si continua a colpire la scuola pubblica, mentre l’Italia è agli ultimi posti nel mondo per spesa in istruzione. Respingiamo con i professori il progetto di regionalizzazione della scuola, che dietro l’idea di autonomia scolastica porta soltanto disastri e disgregazione di una scuola statale in ginocchio. In uno scenario politico sempre più buio, dagli studenti arriva un grido coerente, che respinge le politiche scolastiche europee e le scelte folli del governo Lega-Cinque Stelle»

Ma venerdì 22 febbraio non sciopereranno solo gli studenti, incroceranno le braccia con uno sciopero nazionale anche i Dsga (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi) facente funzione.

E dopo pochi giorni si replica: il 27 febbraio, infatti, sarà la volta dei docenti e personale Ata, di ruolo e non, contro la regionalizzazione del sistema scolastico e ancora il nuovo esame di Stato, come già annunciato da Unicobas Scuola e Università.
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