Scuola, un premio ai prof fuori sede. Firmato il decreto per combattere la “fuga” dei docenti

Previsti sostegni anche per chi rimane a insegnare in zone considerate disagiate

Scuola, un premio ai prof fuori sede. Firmato il decreto per combattere la fuga dei docenti
di Lorena Loiacono
3 Minuti di Lettura
Domenica 2 Ottobre 2022, 00:18 - Ultimo aggiornamento: 07:14

In arrivo un premio dedicato agli insegnanti fuori sede che scelgono di restare con la propria classe, invece di trasferirsi per tornare a casa. È pronto infatti il decreto per la valorizzazione dei docenti impegnati sulla continuità didattica: il ministro all’istruzione Patrizio Bianchi lo ha firmato ieri e prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro. Il provvedimento, in attuazione con quanto previsto dal Pnrr, valorizza economicamente gli insegnanti che restano nella stessa scuola, anche se si trovano in una provincia diversa da quella della propria abitazione.

Non solo: un altro requisito fondamentale è che la scuola faccia parte di territori che presentano condizioni socio-economiche disagiate, a maggior rischio di dispersione o di spopolamento.

Si tratta quindi di un intervento che mira a frenare i trasferimenti degli insegnanti che, una volta avuto il ruolo, cercano di tornare nella provincia o nella regione di origine. Accade infatti, soprattutto nelle scuole del Nord, che un docente fuori sede provi a tornare nel territorio di provenienza, ad esempio al Sud, e i motivi sono diversi: sia la volontà di tornare in famiglia con un lavoro stabile sia la difficoltà a vivere in una città da fuori sede. Anche per i costi della vita in città spesso proibitivi per chi è a inizio carriera. 

Di fatto però il risultato dei continui trasferimenti è disarmante: ogni anno nelle scuole del Nord, ma anche in una città come Roma, parte una ricerca di insegnanti che va avanti per mesi. È qui che interviene la valorizzazione economica degli insegnanti, che potrebbe frenare il rientro a casa: il decreto prevede l’utilizzo del 10% delle risorse finanziarie stanziate dalla legge 27 dicembre 2017. Vale a dire il 10% dei 30 milioni di euro fissati dal 2020 in poi per valorizzare il lavoro dei docenti. 

CONTINUITÀ

Un premio, quindi, per gli insegnanti che garantiscano l’interesse dei propri alunni con la continuità didattica, in servizio presso le scuole cosiddette a rischio. Dei 3 milioni, il 70% andrà ai docenti che non abbiano presentato, almeno nell’ultimo quinquennio, domanda di mobilità o di assegnazione provvisoria, e che non abbiano accettato il conferimento di supplenza per l’intero anno scolastico per altra tipologia o classe di concorso. Il restante 30% andrà ai docenti che da almeno 5 anni insegnano in una scuola a rischio. La presenza di entrambi i requisiti farà cumulare il premio. Il provvedimento serve ad avviare la riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, approvata dal Parlamento, che è intervenuta anche sui criteri per la valorizzazione degli insegnanti. Spetterà poi a un decreto del Direttore generale per le risorse umane e finanziarie a quantificare e a ripartire le indennità tra le scuole. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA