Senesi (preside Giulio Cesare): «Studenti disorientati, aiutiamoli a scegliere». Messaggero e Luiss lanciano il contest "Cosa farò dopo"

Senesi (preside Giulio Cesare): «Studenti disorientati, aiutiamoli a scegliere». Messaggero e Luiss lanciano il contest "Cosa farò dopo..."
di Paola Senesi
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Venerdì 25 Marzo 2022, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 00:24

Il Messaggero, in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli, ha deciso di assegnare 35 borse di studio, del valore di 1.500 euro, per accedere al programma “Summer School 2022” organizzato dall’Ateneo. Un’opportunità, rivolta a tutti gli studenti del terzo e del quarto anno delle superiori, attraverso il contest “Cosa farò dopo...”. I candidati dovranno produrre un elaborato o un video in cui raccontare i sogni e le aspettative dopo il diploma. 

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Si avvicina la conclusione dell’anno scolastico e per molti giovani anche quella del percorso di studi liceale, professionale o tecnico.

In migliaia a breve saranno confrontati con una scelta impegnativa: proseguire la formazione in ambito universitario oppure inserirsi nel mondo del lavoro? In entrambi i casi dovranno fare i conti pure con sogni e aspettative che per anni sono stati coltivati, in attesa di poter cogliere dei frutti. Non è banale considerare che nell’interesse dell’intera comunità civile e sociale appare ineludibile che tali sogni e aspettative possano tradursi in prospettive concrete e contesti di vita stimolanti, in grado di favorire l’inserimento dei giovani in realtà utili al completamento della formazione. 

L’OBIETTIVO
Un momento cruciale dunque per le scuole e per tutti i soggetti con i quali esse si interfacciano al fine del raggiungimento dell’obiettivo: fornire strumenti adeguati di conoscenza per aiutare, guidare e consigliare in una scelta fondamentale che prelude alla concretizzazione del proprio futuro. Orientando e, per quanto possibile, accompagnando nella scoperta della svariate proposte di offerta formativa o lavorativa.
Occorre tuttavia oggi - dopo due anni di pandemia che hanno segnato la quotidianità stravolgendola e modificandola da angolazioni del tutto inaspettate - proporre qualche riflessione su come inverare tale orientamento. Domandandosi, a esempio, su quali basi esso si fondi e successivamente si sviluppi e quali siano le attività più utili allo scopo. Non si può difatti ignorare che i giovani sono tra coloro che maggiormente hanno risentito, e in molti casi con ricadute psicologiche negative, delle restrizioni imposte a seguito dell’emergenza sanitaria. Prima fra queste l’isolamento che non raramente ha indotto senso di incertezza, di solitudine e demoralizzazione. E, in gran parte dei casi, anche una frequentazione ampliata rispetto al passato degli strumenti digitali nonché dei social network. Un utilizzo accresciuto che, se da una parte ha consentito di mantenere i legami tra le persone e il contatto con il ‘mondo fuori dalle mura domestiche’, dall’altra ha comportato situazioni di vita in cui la componente virtuale è stata preponderante. Facile arguire che anche l’attività di orientamento si è svolta online (dunque in modo virtuale) con impossibilità, a esempio, di visitare le sedi universitarie o di svolgere stage formativi sui luoghi di lavoro.
Oggi più che mai si avverte l’esigenza di un ritorno a esperienze di vita concreta, svariate e arricchenti sia sotto il profilo della conoscenza che sotto l’aspetto delle relazioni sociali.

GLI ITINERARI
Il che si traduce nella necessità di offrire itinerari e attività in grado di favorire e sostenere scelte rispondenti alle potenzialità e aspirazioni personali, stimolando la motivazione che è elemento fondamentale per la buona riuscita di ogni intento e ponendo attenzione alle opportunità del mercato del lavoro.
Alcune attività possibili.

Tra le modalità di orientamento sicuramente le giornate delle porte aperte (open day) offrono la possibilità sia di visitare le strutture che di conoscere e ascoltare testimonianze di docenti e lavoratori, esperti e studenti. Da segnalare la rilevanza in questo contesto della peer education, con approfondimenti che si possono realizzare tra pari e con studenti tutor. Di rilievo anche l’illustrazione delle caratteristiche delle strutture nonché dei percorsi formativi e degli sbocchi professionali presso gli istituti di possibile provenienza degli alunni, in un’ottica di collaborazione interistituzionale e di scambio tra scuola e mondo del lavoro. Utili poi la realizzazione di brevi cicli di lezioni e di stage con gli studenti, sia presso le università che presso i soggetti ospitanti. Altra iniziativa, che incomincia a godere di una certa diffusione, quella della partecipazione a Campus di orientamento organizzati da università, associazioni o altri soggetti presenti sul territorio. Non si può dimenticare infine la consulenza personalizzata per rispondere a esigenze di apprendimento o di inserimento lavorativo particolari.

Sono sforzi questi che vale la pena di fare perché ai giovani - agli adulti di domani - sia data la possibilità di un futuro responsabile e dunque benefico per l’intera comunità nazionale. 

Paola Senesi
Preside Liceo Classico Giulio Cesare di Roma

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