Meno di due settimane di tempo per tornare in classe in sicurezza. Il governo non ha infatti intenzione di posticipare la data di rientro tra i banchi, già fissata tra il 7 e il 10 gennaio in tutta Italia sia a livello regionale sia in base alle decisioni delle singole scuole, ma ha previsto nuove misure: innanzitutto l’utilizzo delle mascherine Ffp2 e Ffp3 per il personale scolastico. Non saranno obbligatorie per gli studenti, che continueranno a ricevere le mascherine chirurgiche per utilizzarle in classe, ma saranno necessarie per docenti e bidelli che lavorano a contatto con alunni delle scuole dell’infanzia e di quegli istituti dove ci sono ragazzi che, per motivi di salute e di fragilità fisica o psichica, sono esentati dall’utilizzo dei dispositivi di protezione. In larga misura si tratta di una norma che va a tutelare soprattutto gli insegnanti e gli educatori degli asili nido e delle scuole materne, dove i bambini hanno meno di 6 anni e per loro non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina.
LE NORME
Le Ffp2 sono state finora evitate per gli studenti, perché devono indossarle per troppe ore al giorno, ma si rendono adesso necessarie per proteggere il personale più esposto a situazioni di rischio.
LE SCORTE
Ma le mascherine già oggi sono difficili da reperire perché sono obbligatorie per cinema, teatri, musei, stadi ed eventi sportivi in generale, sui bus e treni. E inevitabilmente si rischia l’aumento dei prezzi: per il momento si resta sempre su una spesa pari ad un euro l’una, con offerte sui siti di e-commerce che abbassano il prezzo fino a 50 o 75 centesimi. «Con la mascherina Ffp2 obbligatoria - ha commentato afferma l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori - deve essere fissato il prezzo come è stato fatto per la chirurgica, per prevenire possibili speculazioni e perché è giusto siano somministrate a un prezzo calmierato».
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