Covid, scuole a Roma senza i professori e i bidelli in congedo: controlli sulle assenze

Covid, scuole a Roma senza i professori in congedo: controlli sulle assenze
di Fabio Rossi
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Domenica 20 Dicembre 2020, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 23:40

Ultimi due giorni di scuola a singhiozzo, e con il rischio di brutte sorprese, per le scuole romane che stanno offrendo lezioni “in presenza”: dalle materne alle medie, tra oggi e domani saranno molti i bimbi e gli studenti che dovranno quantomeno tornare a casa prima, con un aggravio di disagi per le famiglie. La causa? Tra i tanti insegnanti e bidelli che ogni giorno vengono nella Capitale da altre regioni, molti hanno chiesto di poter usufruire di giorni di ferie, di congedi parentali e di permessi vari.


186: gli istituti comprensivi romani, tra scuole dell’infanzia, elementari e medie

 

Una “fuga dal Natale” iniziata subito dopo l’annuncio della chiusura delle Regioni - per limitare gli spostamenti nel periodo delle festività e limitare i contagi da Covid-19 - e ulteriormente rafforzatasi dopo l’ulteriore stretta varata nei giorni scorsi da Palazzo Chigi.


LE VISITE
E così sette istituti su dieci si ritrovano stamattina a corto di personale scolastico. Nulla di illegittimo, sia chiaro, ma alcuni presidi temono che all’ultimo momento si possano aggiungere anche altre assenze per malattia, peggiorando ulteriormente la situazione. «Mi aspetto molti certificati medici», ha detto Valeria Sentili, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo, a Torre Gaia. In questo caso, scatterebbero i controlli incrociati dell’Inps e degli istituti interessati. Pur nella difficoltà, in questo periodo di emergenza sanitaria, di eseguire visite fiscali a domicilio. E i presidi stanno valutando con grande attenzione tutte e richieste di permessi e congedi presentate negli ultimi giorni.


LE CIFRE
Il problema riguarda i 186 istituti comprensivi della Capitale, per circa 18 mila allievi tra i diversi gradi che si potrebbero trovare ad affrontare (con le rispettive famiglie) uscite anticipate o, nei casi peggiori, uno stop alle lezioni con 48 ore di anticipo, rispetto alle previsioni del calendario scolastico del Lazio. Buona parte delle scuole, per garantire comunque la didattica in presenza anche in questi ultimi due giorni di lezione del 2020, hanno deciso di ridurre l’orario. Pochi gli istituti che garantiranno regolarmente il tempo pieno in entrambe le giornate: per la maggior parte delle classi, soprattutto domani, si farà suonare l’ultima campanella tra le 12 e le 14.


I TEMPI
Il problema, secondo i dirigenti scolastici che si trovano a dover affrontare quest’altra problematica, è nella gestione delle scadenze dalle ultime disposizioni anti-coronavirus del Governo.


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Secondo Cristina Costarelli, dell’Associazione nazionale presidi, «far scattare la chiusura delle Regioni prima di quella della scuola, per le vacanze di Natale, ha scatenato il caos». A farne le spese sono i genitori che lavorano, soprattutto quelli con i figli più piccoli: chi può si affida alle baby sitter, non essendo consigliabile (visto il periodo) coinvolgere i nonni. Ma in tanti dovranno, a loro volta, chiedere giorni di ferie o permessi straordinari.
Fabio Rossi
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