​​Covid, con le scuole chiuse 4 settimane «contagio giù del 15%». Lo studio su Lancet

Covid, con le scuole chiuse 4 settimane «contagio giù del 15%». Lo studio su Lancet
di Lorena Loiacono
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Sabato 31 Ottobre 2020, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 20:29

Con 4 settimane di scuole chiuse, la trasmissione del Covid si potrebbe ridurre del 15%. A dimostrarlo è uno studio pubblicato da Lancet in cui vengono analizzati l’impatto e l'efficacia delle misure messe in campo contro i contagi, esaminando gli effetti avuto in 131 Paesi. La chiusura delle scuole, come già registrato in passato, riduce il contagio dell'influenza e ritarda i picchi di epidemie.

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E' purtroppo noto che, per quanto riguarda il Covid, non è ancora stato accertato il ruolo dei bambini nella trasmissione del virus.

Uno studio portato avanti in Cina dimostra che la chiusura delle scuole da un lato non riesce da sola a fermare la trasmissione, ma potrebbe invece ridurne il picco di incidenza del 40-60% e ritardare quindi l’epidemia di Covid.

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Nel testo di Lancet, tradotto e riportato sui social dal virologo Roberto Burioni, si legge che “la chiusura delle scuole da sola potrebbe ridurre la trasmissione del 15% dopo 28 giorni”.

Non solo, analizzando anche l'effetto dell'interruzione di una chiusura efficace, si evidenzia che “con la riapertura degli istituti - e quindi con la ripresa delle lezioni in presenza - la trasmissione potrebbe nuovamente aumentare del 24% dopo 28 giorni”.

Covid, le altre iniziative anti-contagio

Quindi nello stesso arco di tempo si rischierebbe di annullare e peggiorare la situazione. Lo studio di Lancet non ha però preso in considerazione tutte le altre iniziative anti-contagio messe in campo nei diversi Paesi per riportare i ragazzi in presenza come ad esempio la distanza fisica all’interno delle classi, con banchi singoli o divisori trasparenti tra gli studenti, o fuori dalle aule, con il distanziamento a mensa, durante il momento della merenda o per quanto riguarda i trasporti che in Italia rappresentano al momento la fase più critica legata alle lezioni in presenza. In alcuni casi è stata potenziata la parte dell'igiene, con la pulizia profonda di routine, il lavaggio delle mani e le mascherine per il viso o i controlli della temperatura all’arrivo.

“Non siamo stati inoltre in grado – prosegue lo studio - di valutare l’effetto della riapertura di diversi livelli di scuola: per esempio, scuole elementari e medie. Poiché l’effetto potrebbe differire per fasce di età all’interno di bambini e adolescenti in età scolare. Un rapporto ha rilevato che i bambini di età inferiore ai 5 anni con COVID-19 da lieve a moderato avevano elevate cariche virali nel rinofaringe rispetto ai bambini più grandi e agli adulti, e quindi potevano potenzialmente essere importanti fattori di trasmissione nella popolazione generale”.

 

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