I RISULTATI
Il Virgilio quindi, con il 50% di ragazzi in regola con gli studi, risulta il più selettivo tra i classici romani e non solo, anche tra quelli delle altre città. Il maggior numero di bocciature nei licei classici di Milano si raggiunge infatti al Tito Livio, dove il 56% dei ragazzi è in regola con gli studi, a Torino al Massimo D'Azeglio con il 59,8% e a Napoli allo Sbordone con il 57,1%. Sempre tra i licei classici capitolini, dopo il Virgilio, il maggior numero di bocciati si registra in ordine al Tacito, al Mameli, al Mamiani e al Tasso dove gli studenti in regola raggiungono il 58,8% del totale. Anche questo dato è il peggiore tra le città prese in considerazione: tra Milano, Napoli e Torino, infatti, nelle cinque scuole con il maggior numero di bocciati non si arriva comunque ai dati di Roma.
I punteggi migliorano invece al liceo scientifico dove i ragazzi che arrivano al diploma nei tempi previsti sono il 35,9% al De Sanctis: una quota decisamente bassa ma comunque superiore a quella dell'Antonio Serra di Napoli e del Primo Levi di Torino con il 28,6% di ragazzi in corso. A Milano invece il primo classificato con il maggior numero di bocciati, allo scientifico, è il Marconi con il 43,9%. Tra gli scientifici capitolini più selettivi ci sono, dopo il De Sanctis della via Cassia, in ordine l'Enriques di Ostia, il Teresa Gullace in zona Palmiro Togliatti, il Righi e il Cavour in Centro.
IL CONFRONTO
I punteggi migliorano decisamente guardando le percentuali dei ragazzi in regola con il corso di studi negli istituti tecnici economici di Roma: la percentuale più bassa si registra infatti all'Arangio Ruiz dell'Eur con il 33,3% di promossi. Si tratta di una percentuale comunque più alta rispetto a quelle del Majorana Marro di Torino e del Caruso di Napoli che si fermano al 28,5%. A Milano addirittura l'istituto tecnico economico con la percentuale più bassa dei diplomati in 5 anni si registra al Gerolamo Cardano con il 14,3%.
In questo indirizzo, quindi, le scuole romane fanno il pieno di bei voti: tra quelle comunque più selettive, dopo il Ruiz ci sono il Darwin di via Tuscolana, il Botticelli sul viale della Primavera, il Leonardo da Vinci in via Cavour e il Federico Caffè di villa Pamphili. Selettivo, comunque, non è sinonimo di migliori risultati tra chi resta in corso. «Le nostre analisi spiega infatti Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli rivelano che esiste una piccola correlazione positiva per cui, in media, sono proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori. È una conferma molto interessante del fatto che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo».
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