Finora abbiamo visto il piccolo elicottero Ingenuity volare su Marte, ma ora la Nasa ha diffuso le immagini riprese dal drone in volo, che sono straordinarie, perché per la prima volta possiamo vedere con i nostri occhi cosa si prova a librarsi sul Pianeta Rosso. Durante la missione, monitorata da lontano dal rover Perseverance e dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, Ingenuity ha ripreso anche una formazione rocciosa, dove anticamente, quando l’area era un grande lago, l’acqua defluiva sottoterra.
Gli scienziati hanno così potuto osservare meglio il cratere Jezero, che miliardi di anni fa era un vasto delta, forse abitato da forme di vita. Si tratta di una superficie molto sabbiosa e densa di regolite, ovvero roccia frantumata dall’erosione spaziale: le ruote di Perseverance avrebbero potuto restare bloccate. Ma proprio nella zona esplorata da Ingenuity si trovano fratture geologiche che interessano molto i responsabili della missione, perché potrebbero contenere tracce biologiche del passato.
My science team is poring over these color images from the #MarsHelicopter’s latest flight. Ingenuity crossed over a region that would be tricky for me to drive on, adding a new perspective to the picture of Jezero Crater that I’m piecing together.
— NASA's Perseverance Mars Rover (@NASAPersevere) July 9, 2021
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«Ora vogliamo visitare quest'area, che abbiamo chiamato Raised Ridges (creste rialzate) e studiarla più da vicino», ha detto il vice capo della missione, Ken Williford. «Le immagini così ottenute sono molto migliori di quelle che avevamo scattato dalle sonde in orbita, vogliamo capire cosa possiamo aspettarci raggiungendola».
La missione di Perseverance consiste anche nel raccogliere campioni di sabbia e detriti, che saranno in futuro prelevati e portati sulla Terra.
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Il volo di Ingenuity, il nono dall’inizio della missione, ha battuto tutti i record di durata precedenti: 2 minuti e 46 secondi, all’altezza di dieci metri dalla superficie marziana. L’atmosfera sul Pianeta Rosso è molto rarefatta, e questo ha costretto i tecnici della Nasa a lavorare duramente per riuscire a mettere il drone in condizioni di volare. Il volo ha permesso alla Nasa di esplorare dall’alto centinaia di metri di superficie in un colpo solo, aprendo nuove prospettive al programma scientifico di Perseverance.