Monolite scomparso da Gobekli Tepe. La Stonehenge turca è il tempio in pietra più antico del mondo

Monolite scomparso da Gobekli Tepe. La Stonehenge turca è il tempio in pietra più antico del mondo
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Martedì 9 Febbraio 2021, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:43

Nei giorni scorsi, la sua apparizione nel sito archeologico di Gobekli Tepe nel sud-est della Turchia, patrimonio mondiale dell'Unesco che secondo diversi studiosi ospita il tempio in pietra più antico del mondo, aveva provocato curiosità tra la popolazione locale e suscitato attenzione anche sui media internazionali. Da stamani, però, il misterioso monolite di metallo scoperto in mezzo alle aride colline della provincia di Sanliurfa, vicino al confine siriano, è scomparso. Secondo Hurriyet, non è noto dove sia stata trasportata la lastra di metallo, alta 3 metri, come non era chiaro chi l'avesse collocata in precedenza sul posto. Sul blocco era presente un'iscrizione in Gokturk, un'antica lingua locale, che recitava: «Guarda il cielo se vuoi vedere la luna». 

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Il sito archeologico

È in parte ancora sconosciuta al grande pubblico. Ma si tratta di una delle più grandi scoperte di tutti i tempi che retrodata di centinaia di anni la storia dell’umanità. Gli scavi che hanno portato alla luce il più antico esempio di complesso templare in pietra del mondo, sono stati effettuati dall’archeologo tedesco, il professore Klaus Schmidt dal 1995 al 2014 hanno permesso di portare alla luce la cui costruzione iniziò 11.600 anni fa, ben 7.000 anni prima delle Piramidi e che getta una luce nuova sulle antiche tradizioni che hanno originato il racconto biblico della Genesi.

Inserito nella lista Unesco lo scorso anno, il sito archeologico di Göbekli Tepe si trova a circa 18 chilometri dalla città di Sanliurfa, nel sud est della Turchia. Gobekli Tepe è stato inaugurato e aperto al pubblico a marzo del 2019 attirando nei primi 6 mesi del 2019 quasi 180 mila sono stati i visitatori.

 

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La professoressa Zeynep Karahan Uslu, presidente della Fondazione Yildiz Sarayi, durante la presentazione della scoperta al pubblico nel 2019 aveva definito il sito un dono speciale: «La storia dell’umanità è segnata dai tentativi di dare un senso al mondo in cui viviamo e alla nostra esistenza. In tale tentativo, i percorsi misteriosi dell’arte e dell’archeologia spesso ci sorprendono con dei doni speciali. Uno di essi è l’ineguagliabile Gobekli Tepe, definito “il punto zero della Terra”, che ci catapulta in un viaggio indietro nella nostra storia di 12 mila anni e che si trova proprio nella mia città natale, Sanliurfa. Gobekli Tepe ci offre delle scoperte rivoluzionarie che contribuiscono a fare luce sul periodo di transizione dall’economia basata sulla raccolta e la caccia a un’economia basata sull’agricoltura e la vita sedentaria». E ha aggiunto: «Sanliurfa, che ospita questo gioiello, merita un’attenzione speciale anche per la sua ricchissima storia che abbraccia il periodo babilonese, l’età antica e le storie di vita di profeti come Abramo, Eliseo, Gesù e infine, la civiltà islamica. Come Fondazione Yildiz Sarayi, siamo impegnati nel rafforzare ancora di più le fondamenta dei ponti culturali tra l’Italia e la Turchia, e crediamo che come due Paesi uniti dal Mare Nostrum, ciò che ci accomuna sia molto più forte di ciò che ci separa. Speriamo con questo progetto di contribuire a conquistare i cuori, ad ascoltarci e a comprenderci meglio e a lasciarsi trasportare dalla forza vitale del dialogo interculturale». 

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