La corsa allo spazio alla ricerca delle altre Terre di Usa, Cina, Europa e India

Dagli Usa alla Cina, la corsa allo spazio alla ricerca delle altre Terre
di Enzo Vitale
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 23:34

Scientifico, strategico e pratico. Sono i tre presupposti che stanno spingendo le nazioni tecnologicamente avanzate alla corsa verso Marte. E se questo febbraio 2021 registra un vero e proprio assembramento di sonde terrestri nei paraggi del Pianeta rosso, per il prossimo futuro il “traffico” sarà sicuramente ancora più congestionato. A Usa, ex Urss, Europa, India, Emirati Arabi e Cina potrebbero aggiungersi anche altri Stati.


IL SISTEMA SOLARE
Partiamo col dire che Marte, dopo la Luna, è il luogo più “accessibile” del Sistema solare dove cercare risposte al mistero delle origini e dell’evoluzione della vita. «Sul nostro pianeta possiamo trovare rocce antichissime ma che hanno, al massimo, un’età di tre miliardi e mezzo di anni - spiega Francesco Salese, geologo e ricercatore presso il Centro de Astrobiologia (Csic-Inta) di Madrid e all’International Researcher School of Planetary Sciences dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara - All’appello, dunque, mancano gli anni fondamentali, quelli compresi tra i 3,5 e i 4,5 miliardi (quest’ultima è l’età stimata del nostro Sistema solare, ndr.).

Ebbene su Marte il 50 per cento delle rocce è più vecchio di 3,6 miliardi di anni. Quindi la sua superficie rappresenta un vero e proprio laboratorio dove cercare risposte che sulla Terra ci sarebbero precluse».

(I rover su Marte e i tempi di permanenza sul pianeta rosso credit Businesswire)


Non sarà certo per domani o dopodomani, ma in un lontano futuro, chissà, il nostro pianeta potrebbe non rientrare in quella che gli scienziati chiamano “fascia di abitabilità”. E allora cosa fare? «Marte potrebbe rappresentare un’alternativa per l’intera umanità - prosegue Salese - del resto sappiamo che molto probabilmente, nell’antichità, sulla sua superficie scorreva acqua ed esistevano veri e propri oceani. Non conosciamo precisamente il perché queste condizioni non ci siano più ma sappiamo che dopo la Terra il pianeta è unico in tutto il Sistema solare per la presenza di un’atmosfera (seppur molto tenue e rarefatta) e di un clima».

 

LA LEADERSHIP
Andare su Marte, come già accaduto per il nostro satellite naturale, ha un’importanza fondamentale. Alle nazioni che partecipano alla “gara” serve come dimostrazione di leadership politica ed economica. Attualmente le teste di ponte sono gli americani, sono loro ad avere una tecnologia più avanzata rispetto agli altri. «Per quanto riguarda il difficilissimo sistema di atterraggio - continua il ricercatore - gli Usa sono avanti di almeno 20 anni. Però bisognerà vedere cosa accadrà alla sonda cinese, già entrata nell’orbita marziana, che tenterà a maggio di quest’anno un atterraggio sul pianeta. Allora in quel momento potremo conoascere il livello della loro tecnologia». La nuova Space race è partita davvero e «nel prossimo futuro - chiosa Salese - i protagonisti si moltiplicheranno: tra questi ci sarà anche il continente africano».

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