Prisma, a due anni dal lancio del supersatellite italiano il workshop dell'Asi

Prisma, a due anni dal lancio del supersatellite italiano il workshop dell'Asi
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 00:50

Da due anni, portato lassù in orbita a 620 chilometri di quota dal razzo Vega progettato e costruito a Colleferro da Avio, il satellite Prisma perlustra ogni angolo della Terra per aiutarci a studiare come tutelarla. Prisma è l'acronimo di "PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa" ed è il protagonista della missione dell'Agenzia spaziale italiana sviluppata per testare tecnologie iperspettrali per l'osservazione del nostro pianeta.
 

E proprio sulle possibilità offerte da Prisma è incentrato il workshop allestito dall'Asi nella sua sede a Tor Vergata. 

Al via la prima giornata dell'Hyperspectral Remote Sensing Workshop 2021: PRISMA Mission and beyond. L’evento, che si svolge nell’arco nell’arco di due giorni, il 13 e il 14 aprile, è stato organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana con il supporto del CNR,  del Dipartimento di Protezione Civile, dell’INGV, dell’ISPRA, di  Leonardo, del Ministero della Difesa,  di Planetek Italia e dell’Università Milano-Bicocca. Il workshop - riporta il sito dell'Agenzia spaziale italiana - è aperto alla comunità nazionale e internazionale di Osservazione della Terra ed è dedicato al presente e al futuro della spettroscopia ad immagini dallo spazio. La manifestazione inoltre ha lo scopo di presentare le iniziative ASI in corso, insieme a una panoramica di quelle simili realizzate dalle maggiori agenzie spaziali internazionali.

La prima giornata è stata aperta da una sessione introduttiva, che ha visto gli interventi di Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana - Salvatore La Rosa, in rappresentanza del Ministero dell'Università e della Ricerca - Gen. Luca Capasso, Responsabile dell’Ufficio Generale Spazio dell'Aeronautica Militare - Toni Tolker-Nielsen,  Acting Director of Earth Observations Programmes, European Space Agency - Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo - Onorevole Bruno Tabacci, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle attività spaziali.

«PRISMA rappresenta la sintesi di chi si occupa di spazio - afferma il presidente dell'ASI Giorgio Saccoccia -  guarda alla sostanza, va in profondità, non si ferma alla superficie delle cose. Con uno sguardo riesce a ricavare centinaia di immagini della Terra, in frequenze diverse, e ad ottenere delle informazioni che servono a stimolare dei ritorni molto vasti, dallo studio dell’inquinamento all’agricoltura, la protezione delle acque e alle altre situazioni legate al cambiamento climatico».

«Sono particolarmente soddisfatto di essere qui oggi - afferma l'Onorevole Bruno Tabacci, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle attività spaziali - in questi giorni si ricorda l'anniversario del primo uomo nello spazio Jurij  Gagarin.  In questi sessant'anni la Terra è cambiata davvero molto e spesso in peggio. Una meraviglia della tecnologia come PRISMA consente di vedere con la tecnica iperspettrale, con diversi sistemi di lettura e con frequenze diverse cosa è successo nell'arco di questi anni, dagli effetti dei cambiamenti climatici allo sfruttamento del nostro pianeta».

Dall'inizio delle sue operazioni nel 2019, la missione PRISMA sta acquisendo dati iperspettrali su tutto il mondo, rendendoli disponibili alla comunità degli utenti e consentendo lo studio, lo sviluppo e la dimostrazione di tali applicazioni. Per supportare ed accelerare tali sviluppi, ASI ha anche definito piani relativi alla promozione dell'uso di dati iperspettrali con il pieno coinvolgimento delle comunità scientifiche, industriali e applicative.  Nel giugno del 2019 le prime immagini catturate da PRISMA  hanno rivelato tutte le capacità  del satellite per il  monitoraggio del delicato all'ecosistema terrestre in particolare  per il controllo della trasparenza delle acque,  lo stato di salute delle colture,  la siccità, il rischio incendio e  l'inquinamento atmosferico. PRISMA riconosce non solo le condizioni dell’acqua e del suolo in tutto il mondo, ma anche lo stato dell’atmosfera e le sostanze chimiche che la popolano, il che è estremamente utile in caso di disastri naturali. Il satellite è in grado di far luce sullo stato di salute del nostro Pianeta e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

«Crediamo che grazie all'economia legata all'osservazione della Terra si possono creare importanti nuove opportunità economiche e di sviluppo dell'occupazione». Il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia ha aperto 'Hyperspectral Remote Sensing Workshop 2021: PRISMA mission and beyond', workshop organizzato da Asi per fare il punto sull'utilizzo dei dati iperspettrali dallo Spazio a supporto di diversi domini scientifici e applicativi.

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«L'intenzione del workshop è stimolare sull'effetto delle attività spaziali e di osservazione della Terra e le ricadute sulla vita dei cittadini. Prisma è un satellite nuovo basato su uno strumento nuovo, ma rappresenta quello che è il modo di ragionare di chi si occupa di spazio e anche un modo italiano di non fermarsi alla superficie delle cose ma guardare alla sostanza e ai contenuti: è quello che fa Prisma, con uno sguardo riesce a ricavare centinaia di immagini in frequenze diverse per poter guardare alla regione della Terra e stimolare ricadute e ritorni molto vasti dallo studio dell'inquinamento all'agricoltura. Quindi ci aspettiamo nuove idee e informazioni importanti per il futuro per programmare le prossime missioni».

«L'Osservazione della Terra credo che oggi sia uno degli asset più importanti per la ripresa e un futuro sostenibile. Le applicazioni dei dati che ricaviamo dalle missioni di osservazione della Terra sono infatti, e non a caso, nell'agenda di interesse a livello nazionale, Ue e Esa e strumento fondamentali di supporto per raggiungere gli obiettivi sostenibili dell'Onu.

Importante è il coinvolgimento dell'intera filiera industriale italiana che ha permesso la missione da Leonardo a Telespazio a Thales Alenia Space Italia e tante pmi e startup che sono state e saranno coinvolte nella creazione di servizi che utilizzeranno i dati forniti da Prisma. Quello che ho descritto è il classico scenario upstream-midstream e downstream legato alle missioni di osservazione della Terra e nel downstream, quello che genera i servizi, e l'Italia ha un'enorme potenziale di crescita e come agenzia vogliamo investire e ne abbiamo parlato con Tabacci e il Governo punterà su questo strumento anche in ambito Pnrr. Crediamo fortemente che grazie ad economia legata all'osservazione della Terra si possono creare importanti nuove opportunità economiche e di sviluppo dell'occupazione».

Alessandro Profumo (Leonardo)

«Prisma è un fiore all'occhiello per il sistema spaziale italiano mondo. Le informazioni provenienti da questo satellite permettono di studiare il Pianeta come mai prima è stato possibile: viaggiando a 27.000 chilometri orari, analizza la composizione chimico-fisica di aria, terra e acqua, individuando il minimo segnale di fragilità e fornendo dati preziosi per lo sviluppo sostenibile. PRISMA ha a bordo lo strumento iperspettrale operativo più potente al mondo: un nuovo primato per Leonardo e l'industria del nostro Paese, già leader nella tecnologia radar di osservazione della Terra e nei servizi e nelle applicazioni di geo-informazionè. Lo ha affermato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo durante un workshop organizzato da Asi.

«Il sistema, ha ricordato Profumo, nasce dalla decisione lungimirante di Asi, che risale al 2009, di dotare l'Italia di un satellite dedicato all'osservazione iperspettrale. Una svolta epocale: si passava dall'identificazione di oggetti dallo Spazio all'indagare la natura stessa di ciò che viene osservato». Leonardo, ha precisato, «ha accettato questa sfida e ha realizzato lo strumento iperspettrale operativo più potente al mondo, confidando sulle proprie competenze, sviluppate grazie a una lunga e proficua collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Agenzia Spaziale Europea e il ministero della Difesa, e collaborando con un ecosistema di enti di ricerca e istituti nazionali e locali, oltre alle Pmi, tutti oggi qui presenti per sottoscrivere la sfida relativa allo sviluppo della seconda generazione di PRISMA». «Un gioiello tecnologico, sottolinea l'ad di Leonardo, che consuma meno di un computer portatile e può riprendere l'Italia dalle Alpi alla Sicilia in meno di 4 minuti». Grazie agli investimenti fatti per PRISMA, «l'industria spaziale italiana è in una posizione di primato nell'iperspettrale» ha aggiunto Profumo. PRISMA ci ha permesso di consolidare anche le nostre capacità in tecnologie strategiche di eccellenza assoluta, come i trattamenti ottici speciali, che consentono agli strumenti di raggiungere prestazioni senza pari, resistendo alle temperature estreme tipiche dell'ambiente spaziale. «In conclusione, PRISMA rappresenta una delle migliori espressioni dei risultati che possono essere raggiunti attraverso una proficua collaborazione tra istituzioni, grande industria, Pmi e mondo della ricerca: un'eccellenza a livello globale con il quale l'Italia si distingue nella capacità di offrire un sistema spaziale 'chiavi in manò, dalla progettazione alla realizzazione, dal lancio alla gestione dei dati a terra. E testimonia come la tecnologia possa contribuire alla sicurezza e al progresso sostenibile del nostro Pianeta».

Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche spaziali

«Io penso che il lavoro da fare è che l'intera filiera italiana sia coinvolta in maniera positiva sapendo che come l'Asi può rappresentare il braccio operativo del servizio pubblico, ci deve essere un ruolo per gli attori privati che hanno investito e avere un ritorno ma vi deve essere un'orchestra che funziona, riconoscere i valori messi in campo e questo è il frutto di una possibile azione di Governo, in un contesto europeo che è protagonista in questo comparto». Lo ha detto Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche spaziali partecipando al workshop di Asi.  «L'Europa può giocare qualcosa in più nel rapporto con lo spazio con intelligenza civica, istituzionale e culturale che la contraddistingue».

«Entro il 30 aprile bisogna mandare le carte in Europa per i progetti del Pnrr anche nel settore aerospaziale. Staremo attenti, perché queste carte siano leggibili e per evitare gli errori del passato». A dichiararlo nel workshop dedicato alla missione del satellite iperspettrale Prisma dell'Agenzia spaziale italiana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'aerospazio Bruno Tabacci. Nella prospettiva del sottosegretario la sfida alle stelle tuttavia non riguarda solo gli investitori privati «che vogliono giustamente essere remunerati», ma tutta l'umanità. «La tecnologia spaziale come nel caso di Prisma - dice Tabacci - consente oggi di vedere da vicino le ferite dell'inquinamento, del cambiamento climatico e dello sfruttamento della terra e poter intervenire per migliorare la situazione». Ma in assenza di una regolamentazione è difficile. «Siamo in grado di realizzare un governo dello spazio pacificamente - si chiede Tabacci - e che preservi l'umanità o siamo in preda a impazzimento? Diritti e doveri dello spazio sono garantiti?» Dopo aver citato il progetto europeo Ssa che dovrebbe introdurre una regolamentazione del traffico spaziale, il sottosegretario dice che «il contributo da dare riguarda la sfida di un governo mondiale e non particolare», sottolineando il ruolo che l'Italia potrà svolgere per « tradizione giuridica di un certo peso» che la contraddistingue. «Sullo spazio serve un'azione di governo intelligente anche a livello europeo, perché è protagonista in questo comparto. I cinesi investono, i russi ci sono storicamente e americani. L'Europa può giocare diversamente, mettendo magari meno soldi, ma garantendo una tradizione di civiltà e di cultura che può rapportarla al tema dello spazio con quell'intelligenza civica politica e istituzionale per cui noi guardiamo alle stelle», ha concluso Tabacci.

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