Dopo Marte la Nasa punta alla Luna, il direttore Jim Bridenstine: «Ci torneremo prima di quanto pensiate»

Jim Bridenstine insieme a Paolo Nespoli
di Enzo Vitale
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Giovedì 29 Novembre 2018, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 23:04
Gli occhi sono ancora puntati al cielo, anzi, in questa occasione, alla Nasa.
Dopo il riuscito sbarco su Marte della sonda Insight, l'ente spaziale americano preannuncia già grandi e interessanti novità.
La fonte è autorevole e di prima grandezza: con un tweet sibillino, infatti, il direttore Jim Bridenstine nell'annunciare una conferenza stampa sulle collaborazioni lunari con alcune compagnie private, ha scritto nero su bianco  (avremmo detto una volta) che: «...the Us is returning to the surface of the Moon, and we're doing it sooner than you think!» (Gli Stati Uniti tornano sulla Luna, e lo stiamo organizzando prima di quanto pensiate).
Al momento la cosa non è del tutto chiara ma pare proprio che si tratti di un progetto di una nuova missione. Si tratterà di una avventura con astronauti a bordo, oppure l'ennesima trasferta robotica? I bene informati, ma soprattutto i più ottimisti, sono convinti che l'America prepari un nuovo sbarco sul nostro satellite naturale tra due anni, dopo il 2020. Ma per saperlo dobbiamo la sera di giovedì 29 novembre alle 20 ora italiana, quando Bridenstine svelerà l'arcano. La suspense, nel frattempo, cresce.....


(Il tweet del direttore della Nasa)

IL PRIMO E L'ULTIMO SBARCO CON ASTRONAUTI
Dal 1969 al 1972 gli astronauti delle Missioni Apollo hanno tenuto l'intera Umanità con gli occhi
puntati al cielo. Dal primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong, a colui che fece l'ultimo passo: Eugene Cernan, meglio conosciuto come The last man on the Moon. Ambedue non ci sono più, ma i loro nomi sono entrati nella storia.
Prima di Bridenstine altri autorevoli esponenti della Nasa aveva annunciato grandi novità: «Sì, ritorneremo ancora sulla Luna - disse nel 2004 James Hartsfield, portavoce dell'ente spaziale per il settore esplorazione del Sistema solare -, sarà la base di partenza dei futuri viaggi nel cosmo». Quattordici anni fa disse chiaro e tondo che l'obiettivo del back to the Moon sarebbe stato il 2015 attraverso un piano definito Space exploration policy, quello annunciato dall'allora presidente George W. Bush. All'epoca Hartsfield aveva ricordato una circostanza non proprio trascurabile: tra brevetti, perfezionamenti e tecnologie nuove il programma Apollo aveva prodotto oltre 160.000 ricadute tecnologiche di uso quotidiano.

(Neil Armstrong e Eugene Cernan)


L'ANNUNCIO
Jim Bridenstine farà l'annuncio, che andrà in onda in diretta su NASA Television e sul sito web dell'Agenzia, come già detto, stasera alle 20 ora italiana. All'incontro parteciperanno Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la Direzione della missione scientifica della NASA, a Washington;  Stan Love, astronauta della NASA, Johnson Space Center della NASA, Houston;  Andrea Mosie, responsabile del laboratorio Apollo; Johnson  Barbara Cohen, ricercatrice. All'evento sono stati anche invitati anche alcuni studenti dell'area di Washington.




enzo.vitale@ilmessaggero.it


 
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