Il presidente dell'Ordine dei Chimici
avverte: «Non sottovalutiamo
gli interventi di sanificazione»

Il Presidente dell'Ordine dei Chimici-Fisici, Fabrizio Martinelli
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Venerdì 15 Maggio 2020, 22:03 - Ultimo aggiornamento: 22:08
Ci siamo: da lunedì riaprono tutte le attività e si torna, lentamente, verso la normalità.
Ma siamo certi che gli ambienti sono stati correttamente sanificati?
«Gli ultimi dati dell’ Inail dicono che 300 persone al giorno in Italia si contagiano sul posto di lavoro e dieci muoiono”, è da queste dichiarazioni rese alla stampa dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, che vorrei aprire una riflessione». A porre al centro dell’attenzione il tema sicurezza nei luoghi di lavoro è il dott. Fabrizio Martinelli, presidente dell’Ordine dei Chimici e dei fisici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise.

«Voglio ricordare – spiega  Martinelli – che tra le misure di contrasto alla diffusione del coronavirus, quella fondamentale è la sanificazione. La fase iniziale del lockdown ha visto medici, infermieri, personale sanitario tutto in prima linea per salvare vite umane, questa fase intermedia che il Paese si appronta ad affrontare dovrà necessariamente vedere impegnati chimici e fisici, in qualità di professioni sanitarie per applicare i protocolli esistenti in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro e in tutti quelli aperti ai cittadini, perché superare questo momento difficile vuol dire promuovere percorsi sicuri partendo proprio dagli ambienti di lavoro. 
Le affermazioni del Ministro Boccia ci fanno comprendere quando sia importante mettere in atto tutte le sinergie sul territorio per affrontare con serenità la fase 2 e le conseguenti riaperture di enti, scuole, uffici, esercizi commerciali, servizi. Per tutelare lavoratori, cittadini, imprese, è necessario adottare tutte le misure di sicurezza e sanificazione degli ambienti. Chimici e fisici professionisti sono quelle figure che contribuiranno a far ripartire l’Italia mettendo a disposizione la loro competenza che in questa delicata fase passa necessariamente per il nostro ambito di specializzazione».
«Sul territorio  - prosegue Martinelli - da sempre l’Ordine è stato presente su più tavoli istituzionali, consulte, ha siglato protocolli d’intesa, e con spirito di servizio vorrei evitare i rischi del “fai da te” perché sanificare, tutelare i lavoratori e i cittadini vuol dire farlo con competenza, responsabilità e professionalità; le sanificazioni devono essere progettate da professionisti abilitati , per non incorrere nel rischio di intossicazioni, come purtroppo è già accaduto, solo poche settimana fa si rincorrevano le notizie dagli Stati Uniti per l’utilizzo improprio di prodotti chimici. Interventi eseguiti senza consapevolezza possono costituire un alto rischio per la salute; ripartiamo con serenità e professionalità, solo così andrà tutto bene».
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