Roma, si chiude la Conferenza internazionale “100 anni di genoma”: scoperte, risultati e prospettive scientifiche

Roma, si chiude la Conferenza internazionale '100 anni di genoma': scoperte, risultati e prospettive scientifiche
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 19:41

Coniato esattamente 100 anni fa, il termine 'genoma' ha aperto la strada a studi che hanno rivoluzionato la vita quotidiana. Fino a modificare la medicina e la comprensione del ruolo dell’ambiente e fino a consentirci di identificare la presenza e le caratteristiche di microorganismi patogeni, come di recente accaduto per il Coronavirus. Per celebrare il primo secolo del genoma l’Accademia delle Scienze detta dei XL e la Stazione Zoologica Anton Dohrn - Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine promuovono il simposio internazionale '100 anni di ricerche sul genoma: sfide future per la salute del Pianeta e dell’Uomo'

L'evento si è svolto oggi e il 13 settembre a Napoli e a Roma; rispettivamente presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn e la sede dell'Accademia delle Scienze e nell'adiacente giardino del parco pubblico di Villa Torlonia della Capitale.

L'incontro è stato articolato in due giornate, volte a illustrare la storia, l’impatto e gli scenari del secolo del genoma, e a discutere gli obiettivi futuri.

Organizzati in modalità ibrida con dibattiti in presenza e diretta streaming via zoom. «Questo convegno - ha commentato Danovaro - ha un’importanza storica, perché abbiamo evidenziato quanto ancora sia giovane la genomica nonostante gli ultimi 100 anni di ricerca e la crescita esponenziale che negli ultimi anni ha caratterizzato la produzione di informazioni, articoli e scoperte»«Molti segreti dell’umanità e della natura sono scritti nel dna, e quindi nei genomi», ha proseguito l'esperto.

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Il livello di scoperta genomica

Dal convegno è emerso che la scienza è stata in grado di mappare fino ad oggi il genoma di pochissime specie, ma ci ha consentito di capire alcune delle fragilità degli esseri viventi, come l’uomo. «Ci sono organismi marini che possono vivere fino a 600 anni - ha spiegato ancora Danovaro - il loro genoma potrebbe aiutarci a capire se e come provare a migliorare la longevità anche per l’uomo. La genomica è una disciplina che pone obiettivi a mio parere molto più importanti di qualunque missione spaziale, perché decifrare la vita degli organismi del pianeta che rappresenta la chiave per proteggere tutte le forme di vita sulla Terra».

Per Danovaro grazie alla genomica «potremmo essere in grado di migliorare l’adattamento ai cambiamenti climatici, capire come affrontare malattie, risolvere condizioni cliniche, patologie e future pandemie».

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Gli scopi e i fini etici della disciplina

«Questo tipo di conoscenza - ha ribadito lo scienziato - implica la possibilità di manipolare il dna anche per obiettivi non leciti, per questo è fondamentale un’attenta normazione delle attività che potranno e non potranno essere portate avanti in questo ambito».

Danovaro ha richiamato quindi tutti gli attori coinvolti a una grande responsabilità. «La genomica ci permetterà di sviluppare terapie geniche, in grado di curare malattie e patologie che oggi non siamo in grado di trattare. Ma allo stesso tempo potrebbero anche portare alla realizzazione di organismi ‘Frankenstein’, potenzialmente dannosi per l’ambiente, gli ecosistemi o, nel caso di produzione di nuovi patogeni in laboratorio, per l’umanità stessa», ha dettagliato.

«Ci sono ancora moltissime sfide che dobbiamo affrontare - conclude Danovaro – abbiamo raggiunto risultati impressionanti sul genoma umano, ma conosciamo il genoma completo di poche decine dei milioni di specie che abitano il pianeta. Ora l’obiettivo è più ambizioso, e riguarda il sequenziamento di molte altre forme di vita. Questo un messaggio rivolto anche al nostro Governo affinché si faccia portatore di iniziative in questo senso».

Un secolo di “genoma”: ricerche e sfide per l’Uomo e il Pianeta Simposio promosso dall’Accademia dei XL e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn Napoli e Roma 13 – 15 settembre 202  in programma il  A illustrare la storia, l’impatto e gli scenari del secolo del genoma saranno alcuni tra i più autorevoli scienziati di chiara fama mondiale italiani e di altre nazioni - tra cui Roberto Danovaro presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn –Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine e Corrado De Concini presidente dell'Accademia nazionale delle scienze detta dei XL - chiamati a spiegare in che modo il genoma abbia impattato sull’intero spettro delle conoscenze scientifica, e a indicare le buone pratiche, le iniziative e le risposte scientifiche internazionali che grazie agli studi sul genoma sono state sviluppate per contrastare la pandemia mondiale di questi mesi. Nel corso dei lavori saranno commemorati gli scienziati Gaetano (Nino) Salvatore e Giorgio Bernardi, già Presidente della Stazione Zoologica, ideatore dell’iniziativa. Le due giornate vedranno anche un focus sulla science diplomacy sul ruolo della divulgazione scientifica, con la partecipazione, sempre in modalità mista (di persona o con collegamenti online) di scolaresche, studenti universitari e giovani ricercatori italiani e stranieri chiamati a riflettere sulla comunicazione di temi cruciali per il futuro dell’umanità e del Pianeta alla luce di un nuovo umanesimo nutrito dai progressi scientifici legati al genoma.

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