Astronauti, effetto Cristoforetti e Parmitano: in 22mila per il concorso dell'Agenzia spaziale europea, raddoppiate le domande dall'Italia, 257 i disabili Tutte le cifre Il video appello di Samantha

Astronauti, effetto Cristoforetti e Parmitano: in 22mila per il concorso dell'Agenzia spaziale europea, raddoppiate le domande dall'Italia, 257 i disabili Tutte le cifre Il video appello di Samantha
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 23 Giugno 2021, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 23:43

Astronauti dall'Italia? L'effetto Samantha Cristoforetti, Luca ParmitanoPaolo Nespoli e Roberto Vittori si vede: raddoppiate le domande per la nuova selezione dell'Agenzia spaziale europea i cui termini sono stati chiusi il 18 giugno, a 11 anni anni dal precedente concorso. In 22.589 sognatori dello spazio hanno presentato domanda per i 5 posti disponibili (più 20 riserve). In occasione dell'ultimo bando dell'Esa, nel 2008, il numero di candidati dal poderoso cv che hanno fornito un certificato medico (e il brevetto di pilota d'aereo...) e inviato il modulo di domanda online ammontava a 8.413 per 6 posti. Inoltre l'attuale selezione per astronauti e astronaute del 2021 è la prima in cui l'Esa abbia offerto una posizione a un astronauta con una disabilità fisica: è previsto che il candidato lavori insieme all' Esa per determinare gli adattamenti necessari per fare parte dell'equipaggio in una missione nello spazio. Le domande sono state, in questo caso, 257 (31 dall'Italia, 7 le donne).

Astronauti, effetto Cristoforetti e Parmitano: concorso Esa, raddoppiate le domande dall'Italia

Nel 2008 le domande dell'Italia furono 927 di cui 151 da parte di donne (16%), questa volta sono più del doppio: 1.860 di cui 353 da parte di donne (19%).  Complessivamente nel 2008 le domande furono 8.413 di cui 1.287 (15%) da parte di donne.  Quest'anno le domande da 25 paesi sono 22.589 di cui 5.419 al femminile (24%,  con un incremento del 421%).

Si sottolinea la questione di genere perché l'Esa ha puntato molto sulla partecipazione delle donne per creare la nuova classe di astronauti, quella che andrà sulla Luna e che si preparerà per Marte. Il presidente Josef Aschbacher ha definito "inaccettabile" l'attuale basso numero di donne che lavorano all'Esa specialmente in ruoli tecnici e la stessa Samantha Cristoforetti, nel maggio scorso, con la scadenza del concorso che si avvicinava, ha lanciato un video appello per invitare le donne, anche «mamme di due bambini» come lei, a farsi avanti. Appello raccolto: la percentuale è cresciuta sia in Italia sia complessivamente in Europa dove, grazie soprattutto a paesi come Germania, Irlanda, Olanda e Gran Bretagna, il numero delle donne è lievitato considerevolmente. In Germania quasi una domanda su tre è stata avanzata da una donna.

Qui il video-invito di Samantha Cristoforetti alle donne a partecipare al concorso Esa, un percorso difficile ma entusiasmante e assolutamente non precluso alle mamme 

Colpisce poi il fatto che i candidati siano quasi triplicati rispetto al 2008. Del resto, solo restando in Italia, le missioni da allora di Roberto Vittori, Luca Parmitano (due), Samantha Cristoforetti (farà il bis l'anno prossimo) e Paolo Nespoli hanno avuto un risalto enorme rispetto agli astronauti che li hanno preceduti dal 1992, ovvero Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni.

Prendete Parmitano che nel 2013, appena arrivato in orbita sulla Stazione spaziale internazionale, posta su Twitter la foto meravigliosa delle "nubi nottilucenti della mesosfera". Come si fa a non appassionarsi alla gesta di chi nei prossimi anni potrebbe persino tornare sulla Luna, come capiterà di sicuro ai selezionati di quest'ultimo concorso Esa? Una manciata di persone che, dopo aver allestito un curriculum d'eccezione (e stavolta almeno non è necessario essere pilota d'aereo), supera una selezione durissima che riserva 5 posti su oltre 22mila supercandidati. Un traguardo inseguito nei sogni fin da bambini e non certo motivato dalla sete di guadagno economico: il salario base di un astronauta, che anche quando non è nello spazio vive 300 giorni l'anno lontano dalla famiglia, è di poco superiore ai 4mila euro. 

L'Italia, terza contribuente dell'Esa, è al quarto posto delle candidature con 1860 domande: davanti ci sono la Gran Bretagna con 1979, la Germania con 3.700 e la Francia con 7.137. Quello della Gran Bretagna è un exploit perché di astronauti made in Uk di fatto ce n'è stato solo uno: Tim Peake, selezionato dall'Esa nel 2009. Germania e Francia (primi contribuenti dellìEsa)  invece non stupiscono. Adesso è in orbita Thomas Pesquet che i media transalpini, tradizionali e on line, propongono con grande evidenza: quando è tornato sull'Iss non si sono contate le prime pagine monografiche su di lui, perché la grandeur è sempre la grandeur.

Comunque anche l'attuale tasso di popolarità di Parmitano, Cristoforetti e Nespoli è elevato grazie anche all'uso attento, e in questi casi affascinante, dei social che soprattutto nelle ultime missioni sono diventati determinati per raccontare la vita degli astronauti 400 chilometri sopra le nostre teste. Vita puntellata di esperimenti, test e scoperte che aiutano il genere umano a progredire in ogni settore. Anche il presidente Mattarella di recente ha citato la Cristoforetti, futura prima europea comandante dell'Iss, fra le donne che rendono orgogliosi di essere italiani.

«Non è un modo di dire - dice Antonella Costa, pugliese, responsabile delle risorse umane dell'Esa, ovvero fra coloro che dovranno intanto scremare le 22.589 candidature fino a a ridure a circa 1.500 - ma L'Agenzia davvero considera gli astronauti "Ambasciatori" delle attività dell'Esa e non certo solo quando sono in orbita. Le loro attività di divulgatori, consulenti, esperti, comunicatori, testimonial sono incessanti e non a caso fra i criteri di selezione c'è anche questo aspetto di empatia e disponibilità che può essere sì migliorato con i corsi e gli addestramenti che organizziamo, ma che deve anche essere già presente nella persona. In questo ambito diventa sempre più importante, proprio per raggiungere il maggior numero di persone, l'uso dei social anche perché le immagini dallo spazio hanno sempre un forte fascino. A ogni modo le capacità degli astronauti attuali di raccontare e di raccontarsi, con ogni tipo di media e senza mai mettersi su un piedistallo, è veramente alta e quindi fonte di ispirazione per chi intende seguire le loro orme. C'è anche questo dietro il boom di candidature innescato dal concorso dell'Esa». 

Paolo Ricci Bitti

La nota dell'Esa

Il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher dichiara che l’Agenzia ha cercato di attirare l’attenzione di un’ampia gamma di candidati e candidate, grazie alla sua campagna di selezione, e attende con interesse di affrontare la sfida per identificare le candidate e i candidati più idonei in Europa.

«Il poter istituire una riserva di astronauti e astronaute, insieme alla selezione di quattro astronauti e astronaute staff e un astronauta con una disabilità fisica, offre ai nostri candidati e candidate più opportunità di quante ce ne siano mai state in passato. Come si può evincere dai numeri iniziali, c'è comunque un altissimo livello di competizione per questi ruoli spaziali così ambiti» afferma. 

«Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno presentato la propria candidatura al ruolo di astronauta per il tempo e lo sforzo che hanno già impiegato. Apprezziamo la vostra pazienza nel dar modo al nostro team di lavorare per garantire un processo equo e completo, e ricordiamo a chiunque abbia un interesse a lavorare in ambito spaziale che essere un(‘)astronauta non è l'unica opportunità disponibile all'ESA. Nei prossimi anni saremo alla ricerca di una vasta tipologia di professionisti dello spazio e vi incoraggio a verificare queste opportunità sul nostro sito alla pagina ESA Careers». 

David Parker, Direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell'ESA, è dello stesso avviso e afferma: «È positivo vedere un aumento nella distribuzione di genere dei candidati e delle candidate in occasione di questa selezione, ma i numeri mostrano anche che c'è ancora molto da fare per raggiungere un equilibrio di genere nel settore spaziale».  

«Rappresentare tutte le componenti della nostra società è un aspetto che prendiamo molto seriamente. Sono impaziente di vedere quali di questi candidati e candidate si uniranno al nostro attuale corpo astronautico contribuendo alla loro rappresentanza sia sulla Terra che nello spazio». 

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