È trascorso un anno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Esattamente 12 mesi fa, il 24 febbraio 2022, i tank russi attraversavano i confini ucraini, sancendo il ritorno della guerra in Europa a più di 20 anni dalla conclusione dei conflitti armati in Jugoslavia. La guerra ha provocato una cascata di conseguenze su più fronti, non solo quello militare e strategico: innanzitutto sul piano geopolitico, con la frattura pressoché insanabile tra Mosca e l'Occidente e il ruolo ambiguo della Cina; sul piano socio-economico, vista la grave crisi energetico-alimentare innescata dalle ridotte forniture di gas russo (in risposta alle sanzioni di Bruxelles) dalle difficoltà legate all'export di grano ucraino; sul piano umanitario, con l'imponente ondata di profughi ucraini in europa e gli arresti sommari dei dissidenti pacifisti in Russia.
Il conflitto russo-ucraino verrà inoltre ricordato come la prima "guerra social": per la prima volta, infatti, gli orrori della guerra sono circolati da utente a utente sui social network, spesso senza il tradizionale filtro mediatico di giornali e tv.
Un'altra novità bellica consiste nell'allargamento del conflitto al cyberspazio: hacker russi e ucraini si sono infatti cimentati, in questi dodici mesi, in attacchi mirati ai sistemi informatici delle infrastrutture chiave delle rispettive nazioni belligeranti.
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