Pasquale Voltattorni, il chirurgo ha lo stesso tumore di Vialli e Pavarotti: intervento di 11 ore nell'ospedale dove lavorava

Lo ha raccontato lui stesso specificando i motivi che lo hanno spinto a scegliere il Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto

Pasquale Voltattorni, il chirurgo lo stesso tumore di Vialli e Pavarotti: intervento di 11 ore nell'ospedale dove lavorava
di Emidio Lattanzi
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Lunedì 8 Maggio 2023, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 15:15

SAN BENEDETTO - Quello che gli è accaduto la vigilia di Natale, oggi, lo definisce un regalo. Pasquale Voltattorni, chirurgo in pensione dopo una vita trascorsa al Madonna del Soccorso, alla fine di dicembre si è trovato a fare i conti con un tumore alle vie biliari. Lo stesso, per intenderci, che ha portato alla morte di Gianluca Vialli e Luciano Pavarotti. E lui, 76enne, chirurgo della scuola di Antonio Sorge si è trovato di fronte ad una scelta importante: «Sarei potuto andare in centri altamente specializzati - dice - nel Nord Italia o addirittura all’estero. Ma avevo visto il curriculum del nuovo primario di Chirurgia del Madonna del Soccorso, l’ho conosciuto e ho deciso di affidarmi a lui».

Così, all’inizio di quest’anno ha iniziato il percorso di avvicinamento alla fatidica data del 16 marzo, il giorno in cui il professor Salomone Di Saverio, direttore del reparto di Chirurgia, lo ha operato. «Un intervento durato undici ore - spiega Voltattorni che oggi, ad un mese e mezzo di distanza da quell’importante operazione guida l’auto e va a fare la spesa -.

Undici ore durante le quali mi è stato tolto il tumore senza alcuna complicazione. E sia chiaro: con un intervento di quella difficoltà le probabilità che arrivino complicazioni aumentano notevolmente».

«Ho avuto un malessere a Natale: è stato un regalo»

In questo caso, di complicazioni, non ce ne sono state ed è per questo che il medico che proprio in virtù dei lunghi anni trascorsi in chirurgia, vuole rendere nota questa vicenda: «Per me quel malessere avvenuto il giorno della vigilia di Natale è stato un regalo, perché mi ha fatto scoprire una neoplasia e mi ha dato il tempo di intervenire - afferma -. Ma il regalo, questo territorio, lo ha già avuto con l’arrivo di un chirurgo di questa levatura. In questo momento il Madonna del Soccorso, e in particolar modo il reparto di Chirurgia, ha una professionalità che potrebbe tranquillamente operare nelle più importanti cliniche di questo continente. Ora non bisogna lasciarselo scappare. Abbiamo il motore di una Ferrari, non possiamo farlo girare dentro una Fiat Punto. Intorno a una figura come quella di Di Saverio si può riqualificare l’ospedale e il reparto in particolare».

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