Omicron, primo morto in Texas: non era vaccinato. La nuova variante è al 73% negli Usa

Si è trattato di un caso di reinfezione perché in passato era già stato infettato dal virus

Omicron, primo morto in Texas: non era vaccinato. La nuova variante è al 73% negli Usa
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Martedì 21 Dicembre 2021, 19:49

È texano e non vaccinato il primo statunitense positivo alla variante Omicron di Covid. Lo hanno certificato oggi le autorità sanitarie. L'uomo non aveva accettato di aderire alla campagna vaccinale, ma era già stato contagiato. Abitava nella Contea di Harris nel Sud Est dello Stato americano, non è stato però divulgato il suo nome né l'età.

L'uomo era già stato positivo

Si è trattato di un caso di reinfezione perché il cittadino texano, primo morto da variante Omicron negli Usa, in passato era già stato infettato dal virus.

Forse questo anche uno dei motivi per i quali a più riprese aveva riufiutato la vaccinazione.

A spingere sull'immunizzazione di massa in vista della nuova diffusione della variante Omicron è anche la giudice Lina Hidalgo competente sulla contea dove viveva la vittima.

La nuova variante

La giudice della contea Lina Hidalgo ha più riprese oggi esortato i cittadini che ancora non l'avessero fatto a vaccinarsi e a sottoporsi alla terza dose booster, fondamentale per provare ad arrestare la nuova variante Omicron.

Lo scorso lunedì il Cdc ha diffuso i risultati delle ricerche sui tamponi positivi sequenziati stimando che la diffusione della variante sudafricana sia al 73%. Lo stesso ente stima però che in alcune parti del nord-est, nord-ovest, sud-est e sud-ovest, la variante rappresenti già oltre il 90% dei casi.

Di lunedì anche il decesso del cittadino texano, mentre intanto sale il bilancio delle vittime della pandemia negli Usa: almeno 808.000 americani sono stati uccisi da Covid.

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Le misure di contrasto alla pandemia

Martedì il presidente Joe Biden ha annunciato nuove misure per combattere l'Omicron. Tra queste la consegna di 500mila kit gratuiti per il test del coronavirus a domicilio a partire da gennaio. Le persone che necessitano di effettuare tampone potranno accedervi utilizzando un sito creato dalle autorità sanitarie federali.

L'amministrazione invierà, inoltre, anche operatori sanitari militari negli ospedali in difficoltà almeno fino alla fine di febbraio.

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