Matrimonio con il Covid, padre della sposa positivo: tutti i 91 invitati in quarantena a Padova

Matrimonio con il Covid, padre della sposa positivo: 91 invitati in quarantena a Cittadella
di Alda Vanzan
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Venerdì 10 Luglio 2020, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 17:14

Dici il padre della sposa e ti viene in mente l'esilarante romanzo di Edward Streeter, anno 1949. Oppure la faccia di Spencer Tracy nella trasposizione cinematografica dell'anno dopo. O quella di Steve Martin, quattro decenni più avanti. In tempi di coronavirus, invece, può capitare che il padre della sposa si ammali dopo il banchetto nuziale. Che risulti contagiato anche un invitato. E che alla fine tutti i 91 ospiti finiscano in quarantena. Dopo la bomboniera, un tampone naso-faringeo e l'obbligo di restare tappati in casa per quattordici giorni. Nozze e covid: tutti in quarantena.

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È successo a Cittadella, in provincia di Padova, dove una coppia di sposi di origini congolesi ha organizzato il ricevimento nuziale. Il matrimonio risale a sabato 27 giugno e per l'occasione, oltre a una ventina di padovani, erano arrivati invitati da Treviso, ma anche dal Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Lazio, perfino dalla Francia. Molti italiani, altrettanti cittadini originari del Congo. Un matrimonio, purtroppo, dal finale inaspettato. Dopo un po', infatti, il padre della sposa ha accusato i classici sintomi correlabili al Covid-19. Gli esami hanno dato esito positivo e i sanitari hanno deciso di ricoverare l'uomo per un paio di giorni. Nel frattempo è scattata la ricerca dei contatti. Ed è così che si è risaliti al matrimonio.

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A quel punto tutti gli invitati sono stati contattati dai servizi sanitari. E, sempre a Padova, è stato individuato un altro caso positivo: un amico della sposa. Dal Veneto, poi, è partita l'allerta alle altre Regioni perché rintraccino i propri invitati al banchetto a Cittadella. In tutto 91 persone in isolamento.

Dal bollettino della Regione Veneto diffuso ieri il totale delle persone positive al coronavirus dall'inizio dell'emergenza sanitaria è salito a 19.364, ben 13 in più nell'arco di ventiquattr'ore. Aumentate anche le persone attualmente positive: da 389 a 393. Tra i nuovi casi accertati in mattinata due italiani (una donna di 90 anni e un uomo di 50 anni), un giovane di 26 anni nato in Nigeria, un trentaquattrenne nato in Kenya, un quarantatreenne nato in Congo, una kosovara di 55 anni, un uomo di 51 anni nato in Costa d'Avorio. Nel pomeriggio altri casi di contagio: una anziana italiana di 93 anni che si presume sia stata contagiata dalla badante ucraina, risultata positiva, un'altra ucraina di 68 anni, un serbo di 58 anni, un camerunense di 49 anni. Tanti stranieri, dunque. Ma non solo. Ieri è stata accertata la positività al Covid-19 anche a due sorelline di 3 e di 6 anni di Jesolo, in provincia di Venezia, entrambe senza alcun sintomo della malattia. Tra l'altro sono anche aumentati i pazienti positivi ricoverati in terapia intensiva: su 9 totali, adesso ce ne sono 3 con Covid (fino all'altro erano 2). Tre, infine, le vittime nelle ultime ventiquattr'ore: il totale dei decessi in Veneto adesso è salito a 2.039. Ieri, intanto, il presidente della Regione Veneto ha prorogato fino al 31 luglio le ordinanze numero 59 (quella che fissa le regole per negozi, cinema, centri estivi, eccetera) e la numero 63 (quella che ha tolto il distanziamento nei mezzi di trasporto e dato anche il via libera al calcetto e agli altri sport di contatto). 

 

 

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