Maestra no vax in ospedale per Covid, il papà: «Mia figlia si è fidata di un gruppo di esaltati»

MESTRE L'ospedale dell'Angelo dov'è ricoverata per Covid la no vax Sabrina Pattarello
di Giacinta Gimma
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Domenica 19 Settembre 2021, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 15:01

Tanto Sabrina Pattarello è una convinta no-vax, quanto suo padre, Luigino, 72 anni, residente a Spinea, crede nella scienza e nella medicina. Un abisso divide il padre dalla figlia, ricoverata, da domenica scorsa, in terapia intensiva all’ospedale “All’Angelo” di Mestre per Covid. Quel Covid che lei ha sempre negato esista. Lo incontriamo, quasi per caso, davanti alla casa di sua figlia, in via dei Mandorli, a Catene, un quartiere di Marghera. Prima di sapere chi sia, gli chiediamo se conosce la storia di Sabrina e lui risponde quasi a mezza voce: “Sono suo padre...”. Chiede che non si scriva più nulla di sua figlia (“E’ stato scritto già tanto...”), ma non si sottrae alle domande quasi a voler dimostrare che le posizioni della sua famiglia e quelle di Sabrina sono lontane anni luce e che loro non si sarebbero mai sognati di assecondarla.

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Luigino, lei è vaccinato?
«Certo, ho ricevuto la doppia dose di Pfizer e posso mostrarle il Green pass. Elisabetta, l’altra mia figlia lavora, come infermiera, “All’Angelo” e, in questi giorni, sta seguendo il decorso della malattia della sorella. Sembra che Sabrina stia rispondendo bene alla terapia, ma è ancora presto per dire se ce la farà.

Dall’ospedale ripetono, infatti, che bisogna avere pazienza e che i tempi, per capire se si riprenderà del tutto, sono molto lunghi».


Come mai Sabrina aveva assunto posizioni così intransigenti rispetto al Covid, alle mascherine e ai vaccini? 
«Secondo me, mia figlia è stata mal consigliata e si è fidata di un gruppo di esaltati no vax che l’ha convinta ad assumere queste posizioni. Se fosse stata una bambina, avrei fatto di tutto per farle capire che stava sbagliando e l’avrei accompagnata per mano per farla riflettere. Ma è una donna fatta e non ho potuto far altro che vederla percorrere la sua strada e sbagliare fino al punto di mettere al rischio la vita. Chissà se si sarà resa conto che, nel momento in cui si è sentita male, non ha potuto rivolgersi ai no vax, ma ha dovuto chiamare il pronto soccorso e chiedere aiuto alla medicina e alla scienza».


Cosa pensa lei dei vaccini?
«Penso che possano avere delle controindicazioni, certo. Ma sono il male minore. Se ogni volta che stiamo per prendere una medicina, leggessimo il bugiardino del farmaco dove sono scritte le possibili reazioni che il nostro corpo può avere, non la prenderemmo. Invece, la assumiamo perché ci farà stare meglio. I morti di Covid in Italia sono 130mila. Quanti sarebbero stati senza i vaccini? Credo che sarebbero stati milioni».

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Cosa diceva a Sabrina quando la vedeva senza mascherina? 
«Le dicevo di indossarla, che se non la portava si sottoponeva ad un rischio grande. Se entri nei negozi senza mascherina, se non ti vaccini, capita che ti ammali e ti possono dire che te la sei cercata. Capita anche a me di pensarlo quando, in queste ore, rifletto su di lei».


Come erano i suoi rapporti con Sabrina? 
«Non sono mai stati semplici: mia figlia ha un carattere spigoloso, a volte scorbutico. Non è mai stato facile farsi ascoltare. Quando le mie figlie erano ragazze abbiamo vissuto a Catene, poi ci siamo trasferiti a Spinea dove vivo adesso e dove, fino al giugno dello scorso anno, vivevo insieme a mia moglie Pierina, la mamma delle mie figlie. Sabrina sembrava aver trovato un equilibrio con un fidanzato, poi il legame si è rotto e lei ha iniziato a diventare sempre più rigida. Una decina d’anni fa aveva deciso di tornare a vivere nella casetta di Catene, da sola e, per me, non è stato facile mantenere i rapporti con lei. Ogni cosa diventava occasione per litigare. Ad un certo punto ci siamo anche persi di vista. Si è già scritto troppo e soprattutto cose che mettono in cattiva luce Sabrina. Come farà, in futuro, se supera questo momento, a trovare un lavoro?».

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A proposito di questo, le risulta che sua figlia insegnasse senza averne titolo? 
«Non so nulla. Sono vicende in cui non entravo. Lei è diplomata in ragioneria...».


Cosa si sentirebbe di dire a Sabrina e alle tante persone che si professano no vax o negazionisti? 
«Mi verrebbe da chiedere loro se pensano che tutti i morti che ci sono stati in quest’anno e mezzo sono inventati? Vorrei sapere anche a chi, a loro avviso, dobbiamo affidarci se non alla scienza. Ma cosa pensano? Che venga giù Mago Zurlì a far passare questa pandemia? Se non ci affidiamo alla scienza e alla ricerca a chi dobbiamo affidarci?».

 

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