Enna, la famiglia Mancoso (No vax) sterminata dal virus: in un mese sei morti. «Avevano paura del vaccino»

Avevano paura del farmaco, deceduti in un mese a Enna

Enna, intera famiglia non vaccinata sterminata dal Covid: cinque morti in un mese
di Antonio Calitri
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 10:36

Con l'ultima vittima spirata giovedì all'ospedale Umberto I di Enna, sei componenti e due generazioni di una famiglia siciliana sono state completamente sterminate dal Covid-19. Si tratta dei Mancuso di Pietraperzia, un comune di poco più di seimila abitanti nel cuore della Sicilia meridionale, nessuno dei quali era vaccinato. Abitavano tutti in un raggio di pochi metri, nel centro di Pietraperzia, nell'Ennese. Si incontravano ogni giorno: pranzo e cena a casa di mamma e papà, che ora non ci sono più, morti insieme ai tre figli (un uomo e due donne).

L'incubo inizia a dicembre

Una tragedia comincia lo scorso dicembre pochi giorni prima di Natale. Il primo a contrarre il virus in maniera sintomatica è il capofamiglia Michele Mancuso di 81 anni. A pochi giorni dalle festività e con la diffidenza nei confronti della sanità siciliana, il Mancuso sceglie di restare a casa sperando che il suo corpo riesca a debellare il Covid, speranza suffragata dalle notizie che gli arrivavano dalle guarigioni di altri compaesani. Non è andata così e quando il 23 dicembre la situazione precipita, i parenti chiamato il 118 ma all'arrivo dell'ambulanza, l'equipe medica non può che constatare il decesso. A quel punto gli altri componenti della famiglia che nel frattempo si sono contagiati e la cui condizione sanitaria comincia gradualmente ad aggravarsi, scelgono di farsi ricoverare all'ospedale Umberto I di Enna.

Ma la situazione non migliora, anzi. Da metà gennaio inizia quello che si rivelerà un vero e proprio stillicidio. Il 17 gennaio muore la consuocera del Mancuso, Concetta Guarnaccia di 91 anni, madre dei due fratelli che avevano spostato le sue due figlie. Il 22 dello stesso mese muore una di queste, Maria Mancuso di 55 anni. Tre giorni dopo se ne va anche il figlio Vincenzo Mancuso di 50 anni. Giovedì scorso avvengono gli altri due decessi, la moglie della prima vittima, Vincenza Fontanella di 78 anni e la terza figlia della coppia, Concetta, di 51 anni.

«Ci hanno etichettati come No vax - dice Noemi, 25 anni figlia di Maria e nipote delle due anziane decedute ieri, anche lei non vaccinata - Ma la verità è che avevano una paura pazzesca: temevamo gli effetti che poteva produrre il vaccino, perché un nostro conoscente era morto proprio a seguito della somministrazione di una dose del farmaco e per questa ragione avevamo scelto di non farlo».

Nessuna prova, ovviamente, di un nesso tra il decesso del parante e il vaccino. La famiglia era emigrata in Belgio negli anni Sessanta. La mamma e il papà facevano gli operai in una fabbrica nell'hinterland di Charleroi, la cittadina industriale meta di tantissimi emigrati dalla provincia ennese. Le prime a far rientro al paese erano state le sorelle, che si erano innamorate di due fratelli del paese. Dopo qualche anno le avevano raggiunte i genitori e l'altro figlio. «Mia nonna era attaccatissima a noi nipoti - dice Noemi - Sono tornata per voi e non venite a trovarmi, ci diceva. Se per caso un giorno non andavamo a farle visita, ci restava male».

 

Paese sotto choc

«Questa tragedia familiare - ha commentato Emanuele Cassarà, direttore sanitario dell'Ospedale Umberto I di Enna - dimostra che l'unica arma per evitare conseguenze così nefaste è il vaccino». Per il sindaco della cittadina, Salvuccio Messina si tratta di «un evento che ha scosso l'intera comunità pietrina. Un'intera famiglia sterminata da questo maledetto virus che, purtroppo, si è accanito su questa famiglia, tanto è vero che ci sono state sei perdite e a distanza di poco tempo l'una dall'altra». E continuando sulla sua pagina Facebook, dopo essersi associato «al profondo dolore di tutti i familiari e di quanti, purtroppo, hanno perso la vita stroncati da questo virus Covid 19» si è augurato «di uscire il più presto possibile da questa grave situazione e che si possa tornare alla normalità e a sorridere nella vita che ci ha dato Nostro Signore». I funerali delle due donne si terranno domani alle 15 nella chiesa Madre di Pietraperzia.

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