Madre fa causa allo Stato: «Tenuta nascosta la malattia di mio padre che poi ho ereditato»

Madre fa causa allo Stato: «Tenuta nascosta la malattia di mio padre che poi ho ereditato»
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Mercoledì 20 Novembre 2019, 16:39

Una storia di silenzi e incomprensioni quella che una giovane mamma ha riportato alle Bbc, la più grande e autorevole emittente televisiva dell'Inghilterra. La donna inglese ha deciso di citare in giudizio tre strutture del National Health Service per non averla informata che il padre era affetto da una malattia letale ed ereditaria, il morbo di Huntington. Se l'avesse saputo quando era incinta, avrebbe scelto di abortire. La sua accusa è che siano venute venute meno al dovere di cura non dicendole della malattia del padre, come riporta la Bbc. Chiunque abbia un genitore con questa malattia, ha il 50% di probabilità di ereditarla. In questo caso, i medici avevano sospettato che il padre della ragazza avesse questa malattia dopo aver ucciso la madre sparandole.

Mamma dona il suo latte dopo la morte del figlio appena nato


La malattia di Hungtington, cui poi è risultato positivo, porta ad una progressiva perdita delle cellule cerebrali, danneggiando movimento, umore e capacità di pensiero e a volte comportamenti aggressivi. L'uomo aveva detto ai medici di non dire alla figlia della diagnosi, per il timore che si suicidasse o abortisse se lo avesse scoperto. La donna ha poi saputo della malattia del padre per caso, solo quattro mesi dopo aver partorito una bambina. Dopo aver fatto il test ha scoperto anche lei, oggi quarantenne, di essere positiva alla malattia, mentre sua figlia ancora non ha fatto il test. I sintomi di solito compaiono tra i 30 e 50 anni.

Adesso ha chiesto 345.000 di sterline di danni a queste strutture del servizio sanitario. Nel 2015 il giudice aveva ritenuto che non c'era «un ragionevole dovere di cura sostenibile», mentre nel 2017 la Corte d'Appello ha ribaltato la decisione, dicendo che il caso doveva andare in giudizio. Se vincesse, innescherebbe una discussione sulle regole che proteggono la riservatezza del paziente, e il dovere di cura che sta in capo ai familiari dopo i test genetici.

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