Tumore ai polmoni, muore a 56 anni dopo essere andata dal medico 26 volte. «È un mal di schiena»

L'ospedale dovrà risarcire la famiglia della defunta con 20.000 euro

Muore di tumore ai polmoni dopo essere andata dal medico 26 volte: «È un mal di schiena»
di Alessandro Rosi
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Giovedì 20 Aprile 2023, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 20:27

Le avevano detto (per 26 volte) che era una lombalgia. Invece era un tumore ai polmoni. Una diagnosi sbagliata, che ha portato alla morte una donna di 56 anni di Ponteareas (in provincia della città spagnola di Pontevedra). La scoperta della malattia fatale è avvenuta solo quando i medici hanno eseguito l'autopsia.

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La diagnosi sbagliata

La donna si era rivolta al servizio sanitario nazionale lamentando dolori per 3 mesi. Ma gli hanno detto solo che aveva problemi alla schiena. Ogni volta tornava a casa con gli antidolorifici. Ora, la Corte Superiore di Xustiza in Galizia ha condannato il Servizo Galego de Saúde (Sergas) per la morte. Di conseguenza, dovranno risarcire la famiglia della defunta con 20.000 euro. In particolare, 10.000 euro per il suo vedovo e 5.000 euro per ciascuno dei figli avuti dalla coppia (più gli interessi degli ultimi sette anni). Questo il verdetto della sentenza a cui ha avuto accesso EL ESPAÑOL.

Il dolore

Tutto è iniziato a luglio del 2015.

Quando la donna di 56 anni si è recata al centro sanitario di Ponteareas con un mal di schiena. Lì gli è stata diagnosticata la lombalgia e le sono stati prescritti analgesici e antinfiammatori. Ma il dolore non è diminuito. Ha continuato. E la donna galiziana è tornata più volte presso i centri sanitari. Tra questi, il Complesso Ospedaliero di Vigo.

La radiografia

Nell'ospedale le fanno una radiografia del torace per controllare le condizioni della sua colonna vertebrale. Ma non trovano nessuna lesione grave. Così non le eseguono più altri esami. Il dolore non si ferma. E la donna va dal traumatologo che le diagnostica una discopatia, prescrivendole nuovi farmaci.

Le 26 visite

La donna continua a recarsi al pronto soccorso. In tutto 26 volte. Me in nessuna di queste le è mai stato diagnosticato che ciò di cui soffriva veramente: cancro ai polmoni con metastasi a vari organi. La donna è morta in casa nel settembre 2015.

I dubbi

Ciò che non è chiaro è se la lombalgia sia stata una conseguenza del tumore. In ogni caso, il CTU della famiglia attrice ha sostenuto in aula che potrebbe esserci una correlazione. C'è poi da rilevare che la donna fumava tra le 10 e le 20 sigarette al giorno da 30 anni.

La sentenza

L'Alta Corte galiziana ha stabilito che Sergas non ha eseguito sulla donna i test necessari per la diagnosi corretta. E l'esperto del servizio sanitario nazionale non ha obiettato nulla su questo punto. Nella sentenza, inoltre, si legge che, dopo la radiografia , «gli esami avrebbero dovuto essere completati con altre tecniche più precise, come una TAC, per escludere altre patologie», visto che il dolore della donna non si è attenuato. In ogni caso, sebbene tutto si sia svolto nell'arco di tre mesi, il tumore riscontrato all'autopsia era molto avanzato, stadio IV, per cui neanche la sua tempestiva individuazione avrebbe garantito la guarigione della donna.

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