«Dai lettori la marcia in più per Gemelli e Spallanzani»

«Dai lettori la marcia in più per Gemelli e Spallanzani»
di Simone Canettieri
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Lunedì 13 Aprile 2020, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 09:34

«C'è un dato fondamentale molto semplice: questa malattia ha un tasso di mortalità basso se tutti i pazienti più gravi hanno accesso a posti di terapia intensiva con macchinari per la respirazione. Da noi, questa combinazione, ci ha permesso di ottenere tassi di letalità molto bassi. Dunque la possibilità di disporre di tecnologie è stata un'arma in più. La generosità di chi può pensare di fare una donazione, penso ai vostri lettori, non solo rappresenta un aiuto pratico nell'assistenza dei pazienti, ma va al di là: ci fa sentire meno soli, in un attimo i nostri sforzi si moltiplicano». Alberto Tosoni, è un medico del Gemelli, responsabile di uno dei reparti Covid, il suo è stato aperto l'8 marzo  in piena emergenza coronavirus. Gestisce un'area con 14 camere singole, tutte isolate. Con un flusso di circa trenta pazienti a settimana. «La nostra trincea - dice - dura da ormai trentaquattro giorni».
E proprio a questo centro d'eccellenza e allo Spallanzani è rivolta la campagna di sottoscrizione de Il Messaggero. Una gara di solidarietà che procede senza sosta per donare alle due strutture posti letto di terapia intensiva e macchinari per la respirazione.
Questo giornale, grazie alla generosità dei lettori, ha già raccolto e messo a disposizione dei due ospedali una prima tranche di 200 mila euro per acquistare 12 ventilatori polmonari. Ma insieme agli altri quotidiani della Caltagirone editore è stato raggiunto il primo traguardo di un milione di euro. «I respiratori sono la chiave della terapia: sono la vita, danno una speranza concreta, forse l'unica», continua Tosoni. «Finora ho capito - riprende il medico del Gemelli - che la malattia ha due fasi fondamentali: quella virale caratterizzata da sintomi influenzali e poi quella ben più grave che infiamma le vie respiratorie». Ecco perché la tecnologia può salvare vite. E soprattutto, dato da non sottovalutare, permette ai medici di non scegliere chi curare, mette nelle medesime condizioni tutti i pazienti a seconda dell'età. Lo spirito della nostra campagna punta - e ci sta riuscendo con risultati concreti - proprio a questo obiettivo. E la corsa dei lettori non si ferma. «Li ringrazio - conclude Tosoni - in questo periodo proprio grazie ai respiratori abbiamo visto molti malati uscire dal tunnel per riprendere, pian piano, un percorso che porta alla guarigione completa. Stiamo facendo molto, tutti. Ma non possiamo abbassare la guardia, proprio ora».
 

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