Covid, in Cina torna il lockdown per milioni di persone. «Ma la tolleranza zero frena l'economia»

In molte città lezioni a scuola sospese, trasporti drasticamente ridotti

Covid, in Cina torna il lockdown per milioni di persone. «Ma la tolleranza zero frena l'economia»
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Agosto 2022, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Ancora una volta la Cina ha messo di nuovo milioni di persone in lockdown per contenere gli ultimi focolai di Covid-19, colpendo città industriali come Shenzhen, Guangzhou, Dalian, Chengdu e Shijiazhuang. A Dalian, nel Liaoning, il blocco ha colpito circa la metà dei suoi 6 milioni di residenti per una durata di 5 giorni. A Shenzhen, nel Guangdong, almeno 4 distretti con circa 9 milioni di residenti sono stati interessati dall'ordine di chiusura. A Guangzhou, capoluogo del Guangdong vicino a Hong Kong, sono stati rilevati martedì 5 contagi trasmessi localmente, sufficienti per cordonare alcune aree di un distretto fino a sabato.

Cina, 100mila turisti bloccati sull'isola di Hainan in lockdown. «Paura che diventi la nuova Shanghai»

Wuhan torna di nuovo in lockdown: un milione di persone bloccate per quattro casi asintomatici

Sempre a Guangzhou, la riprese delle lezioni negli asili nido, scuole primarie, medie e superiori è stata posticipata, mentre quelle già iniziate sono state sospese, secondo quanto riportato dai media statali.

Anche i servizi di autobus e metropolitana sono stati drasticamente ridotti. La politica della «tolleranza zero» al Covid, sostenuta ad oltranza da presidente Xi Jinping, ha contribuito a frenare l'economia. Secondo Capital Economics, 41 città, responsabili del 32% del Pil cinese, sono attualmente coinvolte nella stretta anti-pandemica, il numero più alto da aprile. Pechino è rimasta relativamente calma, anche se i viaggi in entrata e in uscita dalla capitale sono stati scoraggiati e i residenti sono sottoposti a test quasi quotidianamente in vista anche del XX Congresso del partito comunista che aprirà i battenti il prossimo 16 ottobre. Lunedì, l'Anbound Research Center, un think tank cinese, ha sostenuto che la chiusura draconiana anti-Covid ha prodotto blocchi al commercio, ai viaggi e all'industria, sollecitando un cambio di rotta per evitare uno «stallo economico», invitando la leadership a concentrarsi sulla crescita come fatto da Usa, Europa e Giappone. «Prevenire il rischio di stallo economico dovrebbe essere il compito prioritario», ha rimarcato il thinktank in un rapporto all'eloquente titolo "Ora è tempo che la Cina adegui le sue politiche di controllo e prevenzione dei virus".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA