Tumore seno, metastasi al cervello scomparsa dopo un solo trattamento: cos'è (e come funziona) l'anticorpo Trastuzumab

Lunedì 27 Marzo 2023, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 08:37

Lo studio su Lancet Oncology

«Nel lavoro su Lancet Oncology, insieme a Sara Tolaney e altri 8 colleghi del Dana Farber Cancer Institute, presentiamo un'analisi dei risultati a 10 anni dello studio di riferimento sulla de-escalation - illustra Paolo Tarantino, coautore del lavoro e ricercatore del team di Curigliano allo Ieo - Su 406 pazienti coinvolte nella sperimentazione, il tasso di sopravvivenza legata al tumore mammario è stato del 98,8% a 10 anni, con sole 6 recidive a distanza. I nostri dati supportano quindi l'ipotesi che il regime di cura de-escalato (in termine tecnico Apt, ossia Adjuvant Paclitaxel Trastuzumab) rappresenti un adeguato standard terapeutico per piccoli tumori mammari Her2-positivi, permettendo di evitare gli effetti collaterali degli schemi poli-chemioterapici». «Ci siamo inoltre concentrati - rimarca ancora l'esperto - su una più attenta selezione delle pazienti, identificando una relazione significativa fra il valore di Her2Dx, un nuovo strumento diagnostico capace di descrivere numerose caratteristiche del cancro mammario Her2-positivo, e l'evoluzione della malattia. Her2Dx rappresenta un promettente biomarcatore di rischio che, se validato, permetterà in futuro una personalizzazione dei trattamenti in base alla biologia di ciascun tumore Her2-positivo». «Sotto l'egida della Società europea di oncologia medica (Esmo) - conclude Dario Trapani, oncologo medico Ieo e ricercatore alla Statale di Milano - il nostro gruppo ha recentemente sviluppato uno strumento di classificazione per definire la de-escalation delle terapie oncologiche. L'obiettivo è suggerire una metodologia per il disegno di studi di de-escalation potenzialmente per tutti i tipi di tumore, e offrire ai colleghi degli organi regolatori uno strumento per valutare terapie e approcci di cura innovativi volti a migliorare il profilo di tossicità dei trattamenti oncologici, mantenendo la stessa efficacia».

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