Il punto debole
Revumenib ha un punto debole, ammette un altro degli scienziati che hanno guidato le prove, l'ematologo Eytan Stein , del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. “Il principale tallone d'Achille sembra essere lo sviluppo di mutazioni nel sito di legame di questo farmaco, che genera resistenza”, spiega il ricercatore. Revumenib ha avuto una sorta di effetto benefico nella metà dei 60 partecipanti alla sperimentazione clinica, ma in alcuni pazienti la proteina menina è leggermente cambiata ed è emersa resistenza al trattamento, proprio come i batteri che mutano e tollerano gli antibiotici.
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