Autotrapianto di cornea, come funziona l'intervento che ha restituito la vista all'83enne di Torino

Venerdì 24 Marzo 2023, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 13:32

Le condizioni del paziente

L'intervento è stato possibile grazie all'équipe costituita dal professor Michele Reibaldi, direttore della Clinica oculistica universitaria dell'ospedale ed esperto chirurgo retinico, e dal professor Vincenzo Sarnicola, presidente della Società italiana della cornea e della staminalità della superficie oculare (Sicsso) e consigliere del direttivo della Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso), coadiuvato dalla collaboratrice Enrica Sarnicola. L'intervento è durato quattro ore. Il paziente aveva perso da 30 anni la vista all'occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile e, negli ultimi 10 anni, aveva progressivamente perso la funzione visiva anche dell'occhio destro, ma per una patologia cronica rara (pseudo pemfigoide oculare) che ha distrutto la cornea e purtroppo anche la superficie oculare. Negli ultimi anni l'occhio destro era stato sottoposto a due trapianti di cornea tradizionali a tutto spessore, entrambi falliti rapidamente per la mancata funzionalità della superficie oculare.

«Normalmente la cornea presenta un tasso di rigetto molto più basso rispetto ad altri organi vascolarizzati, ma in presenza di un'alterazione diffusa di tutta la superficie oculare, come nel caso del paziente, questo rischio diventa altissimo - spiega Sarnicola -. In particolare, un danneggiamento delle cellule staminali del limbus, la zona tra la cornea e la congiuntiva, determina il fallimento irreversibile del trapianto».

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