Vaccini, Sanofi in soccorso della Ue realizzerà 100 milioni di dosi per conto della rivale Pfizer

Vaccini, Sanofi in soccorso della Ue realizzerà 100 milioni di dosi per conto della rivale Pfizer
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Braccio di ferro tra Unione europea da una parte, AstraZeneca e Pfizer dall'altra. La Ue vuole convincere le due compagnie ad ampliare la produzione di vaccini alleandosi con altri gruppi. Sanofi (francese) ha annunciato che produrrà 100 milioni di dosi di vaccino anti Covid per conto di Pfizer-BioNTech. Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, nel giorno in cui nel mondo è stata superata quota 100 milioni di contagi, lancia un appello: «Il vaccino sia un bene comune per abbattere il virus. Superiamo le logiche di monopolio, superiamo i brevetti». Intanto, a causa dei ritardi delle consegne, la Svezia ha sospeso i pagamenti a Pfizer. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «La Ue ha investito miliardi per lo sviluppo dei primi vaccini contro il Covid-19. Le compagnie devono onorare i loro impegni». C'è il sospetto che AstraZeneca abbia inviato a Londra le dosi destinate all'Europa e prodotte in Belgio. Per questo aumenteranno i controlli sull'export. La guerra dei vaccini è solo all'inizio.

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SCELTE

C'è un altro nodo da sciogliere.

A chi somministrare il vaccino di AstraZeneca? Al Ministero della Salute stanno aspettando il verdetto finale di Ema (agenzia europea del farmaco) per capirlo. L'Ema, con ogni probabilità, rilascerà l'autorizzazione venerdì. Potrebbe avvenire senza distinzioni di fascia di età, ma con l'avvertenza che i dati a disposizione sull'efficacia per gli anziani non sono completi (come ha ipotizzato Cavaleri, responsabile vaccini, in un'intervista al Messaggero). Al contrario, potrebbe porre limitazioni anagrafiche perentorie. Emer Cooke, direttrice dell'Ema, ha detto che «sul parere per il vaccino di AstraZeneca, è possibile che venga emessa un'autorizzazione rivolta ad un gruppo di età o per una popolazione più ampia». Sia chiaro: l'efficacia di appena l'8 per cento per gli over 65, di cui ha parlato la stampa tedesca, è stata nettamente smentita. Il problema è un altro. Ha detto Emer Cooke, nell'audizione al Parlamento europeo: gli studi per il vaccino AstraZeneca «hanno una quantità molto ridotta di popolazione anziana».

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PRIORITÀ

La linea dovrà essere indicata da Aifa e dal Ministero della Salute, ma se da Ema non ci sarà una indicazione netta, anche con le dosi di AstraZeneca (le prime sono attese il 15 febbraio) si continuerà a seguire la graduatoria dell'età, puntando a completare prima gli ultra ottantenni, per poi passare agli over 70, insieme a categorie con malattie e fragilità, la cui lista si sta compilando in questi giorni. Dubbio: per Pfizer e Moderna è dichiarata un'efficacia superiore al 90 per cento, per AstraZeneca attorno al 60. Premesso che per un vaccino anche quest'ultima percentuale è ritenuta molto soddisfacente, si porrà un problema etico: ci sono due ottantenni, chi decide a chi si somministra il vaccino che funziona al 90 per cento e a chi quello al 60? L'obiettivo della campagna di vaccinazione è ridurre vittime e ricoveri velocemente. Per fare questo è più utile, è la filosofia di fondo, vaccinare il prima possibile le categorie più a rischio. Questa costruzione, però, salta se invece Ema pone dei paletti sull'età: a quel punto, andrà riorganizzata in tempi rapidissimi la vaccinazione, perché bisognerà anticipare la somministrazione agli under 55. Cooke ha anche confermato che è iniziato il dialogo con i russi di Sputnik 5, ma in realtà Ema è in contatto con una cinquantina di produttori di vaccini e con 180 sviluppatori di terapie anti Covid.

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