Uomo e donna, ora lo dice anche la scienza:
cervelli diversi ma complementari

Uomo e donna, ora lo dice anche la scienza: cervelli diversi ma complementari
di Deborah Ameri
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Mercoledì 4 Dicembre 2013, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 21:27
Irrimediabilmente diversi, ma complementari. Ne abbiamo esperienza quotidiana - in famiglia, al lavoro, a scuola - ma adesso lo certifica anche la scienza. I cervelli di uomo e donna sono “cablati” in modo differente, funzionano con connessioni neuronali proprie, che hanno poco a che spartire. E che spiegano quei fastidiosi stereotipi come quello della donna in grado di fare il multitasking e quello dell’uomo che sa leggere le mappe. Ebbene, è tutto vero.
Il più vasto studio mai condotto sulla diversità cerebrale ha preso in considerazione 949 persone (521 donne e 428 maschi) di varie età. Gli esperti dell’università della Pennsylvania hanno scannerizzato i cervelli delle loro cavie usando il tensore di diffusione, una tecnica di risonanza magnetica che segue le molecole d’acqua nel tessuto biologico. In questo modo sono stati in grado di mappare le sinapsi e la loro connettività in quasi cento regioni cerebrali. Ed è la prima volta che si riesce a ottenere una sorta di cartina geografica del percorso dei neuroni.

I RISULTATI
Ecco cosa hanno visto i ricercatori. Nel cervello maschile le connessioni corrono dalla fronte alla nuca lungo lo stesso emisfero (tranne che nel cervelletto), mentre in quello femminile le connessioni sono trasversali e vanno dall’emisfero destro (legato all’intuizione) a quello sinistro (legato al pensiero logico). Che cosa significa?
Che le donne sono brave nel multitasking, ovvero nel fare più cose insieme, sono più intuitive, dimostrano maggiore empatia. Mentre i maschi eccellono nelle attività motorie, dove si impiegano i muscoli, e sono più capaci ad analizzare lo spazio, a orientarsi e a capire le mappe.

IL SESTO SENSO
«L’intuizione è pensare senza pensare, è quello che la gente chiama sesto senso e le donne ce l’hanno più sviluppato degli uomini perché i loro due emisferi sono meglio connessi. E questi attributi sono importanti anche per rivestire il ruolo di madre», ha spiegato all’Independent di Londra Ragini Verma, autrice dello studio e professoressa del dipartimento di radiologia dell’università della Pennsylvania.
L’originalità della ricerca è indubbia: «Queste mappe ci mostrano differenze e complementarietà dell’architettura del cervello umano che ci aiuta a capire perché le donne eccellono in certi compiti e gli uomini in altri», ha continuato Verma. Le differenze nelle sinapsi sono indissolubilmente legate al sesso. Prima dei 13 anni, infatti, si notano appena. Ma appena inizia l’adolescenza, e gli ormoni sessuali prendono il sopravvento, cominciano a svilupparsi. Insieme ad altri caratteri sessuali secondari, come i peli sul viso per i maschi e il seno per le femmine.
Un altro studio, pubblicato il mese scorso ha concluso che anche i geni del cervello di uomo e donna sono profondamente diversi, come dimostrato dall’analisi post mortem della materia cerebrale di cento persone eseguita dall’University College di Londra. E’ per questo che alcuni disturbi neurologici sono indissolubilmente legati al genere sessuale. Per esempio l’autismo colpisce cinque volte di più i maschi delle femmine. Secondo gli esperti sarebbe la manifestazione di un cervello maschile “estremo”, caratterizzato dall’incapacità di mostrare empatia verso gli altri e di socializzare e interagire con il prossimo.

DIFFORMITÀ
Altri studi, prima di questo, hanno messo in evidenza le difformità cerebrali tra i sessi. L’università di Zurigo aveva analizzato quaranta coppie sottolineando come lui e lei reagiscano in modo opposto all’ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore. Se il maschio si eccita sessualmente, la femmina diventa più calma e socievole. Alcune università americane (come la Columbia e quella della Florida del Sud), hanno invece dimostrato come le donne siano più suscettibili ai cambiamenti d’umore e all’ansia, ma anche più predisposte alla felicità rispetto ai maschi, sia per la connettività tra i due emisferi, sia per l’azione di un gene specifico, detto MaoA, che negli uomini non provoca lo stesso effetto contentezza.
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