I ricercatori hanno scoperto che il tipo di sonno più adatto a calmare un cervello ansioso è quello ad onde lente a movimento oculare non rapido (NREM), uno stato in cui le oscillazioni neuronali diventano altamente sincronizzate e frequenza cardiaca e pressione sanguigna calano. Oltre a misurare la connessione ansia-sonno in 18 partecipanti alla ricerca, gli studiosi hanno replicato i risultati in un altro esperimento con altre 30 persone. In entrambi i casi, utilizzando una risonanza magnetica cerebrale e un esame chiamato polisonnografia per misurare e valutare il sonno, è stato evidenziato che coloro che dormivano di più durante la notte sperimentavano livelli più bassi di ansia il giorno successivo. In più, è stato condotto uno sondaggio online in cui è stato chiesto a 280 persone di tutte le età come i livelli di sonno e ansia cambiassero nell'arco di quattro giorni consecutivi.
I risultati hanno mostrato che la quantità e la qualità del sonno consentivano di prevedere i livelli di ansia il giorno successivo. «Abbiamo identificato una nuova funzione del sonno profondo- evidenzia l'autore senior dello studio Matthew Walker - che riduce l'ansia durante la notte riorganizzando le connessioni nel cervello.
Il sonno profondo sembra essere un ansiolitico naturale, a condizione di dormire bene e a sufficienza ogni notte».
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