»Siti che prevedono la morte, i ricercatori: «Risultati fasulli»

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Giovedì 26 Gennaio 2017, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 16:52
Schermata sul sito: inserire la propria data di nascita, il sesso e il paese in cui si vive. Una brevissima attesa è sullo schermo sarà scritto il giorno in cui la persona morirà. Secondo, ovviamente, poco credibili calcoli matematici che tengono conto la media della mortalità di quella zona. Un test, sempre on line, fa scoprire quanti anni restano.
«Si tratta di un gioco» si legge in molti di questi siti. Per, così dire “mettere le mani avanti” e prevenire situazioni assai incresciose. Con persone particolarmente suscettibili. In altri non c'è neppure scritto “gioco” e il “Death Clock", l'orologio della morte, scandisce i tempi di chi inserisce i dati.

Negli ultimi tempi, nella rete, è stato tutto un fiorire di “opportunità” come queste.  Alcuni ragazzi, negli anni, hanno “abboccato” al macabro gioco e ne sono stati sopraffatti: insonnia, inappetenza, paure continue. Il fatto che continuino ad esistere testimonia che si tratta di siti estremamente attraenti. Per chi naviga ma anche per la pubblicità.

Ma le loro indicazioni, che variano molto secondo la scelta, sono «scientificamente sballate». Come si legge in un articolo sulla rivista British medical journal di John Appleby, Chief economist del Nuffield Trust, una onlus inglese specializzata in ricerca sulla salute pubblica.

A seconda del calcolo che è stato scelto, spiega Appleby che ha testato su se stesso i diversi algoritmi, la sua aspettativa di vita varia tra i 67 e gli 89 anni. Alcune delle variazioni nelle predizioni sono dovute a differenze nei database usati, che lavorano su aspetattive di vita non basate sulla singola nazione. Inoltre ci sono grandi diversità anche nel numero di variabili incluse per la predizione.


Tra i parametri che hanno un influsso sulla longevità, aggiunge l'esperto, ci sono secondo diversi studi persino l'essere o no sposati oppure l'atteggiamento più o meno ottimistico verso la vita. Senza dimenticare l'indice di massa corporea, il bere e il fumare. «L'unica conclusione che è possibile fare - scrive Appleby -  vanno presi scetticismo. Prendere i “Death clock” come allerta per la propria vita».
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