Salute, da giardinaggio a camminate: a 70 anni il movimento è salvacuore. Ecco perchè

Con 20 minuti al giorno di attività fisica il cuore è protetto da insufficienza cardiaca, problemi alle coronarie e ictus: un 70enne regolarmente attivo ha un rischio cardiovascolare dimezzato

Salute, da giardinaggio a camminate: a 70 anni il movimento è salvacuore
3 Minuti di Lettura
Martedì 15 Febbraio 2022, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 08:47

Sport e salute camminano di pari passo. Il movimento fisico è una medicina anche in tarda età, infatti uno studio dell'Università di Padova mostra che almeno 20 minuti al giorno di attività fisica da moderata a intensa a 70 anni protegge il cuore nei dieci anni a venire, mettendo al riparo da insufficienza cardiaca, problemi delle coronarie e ictus. Secondo gli studi un 70enne regolarmente attivo ha un rischio cardiovascolare dimezzato rispetto a uno che è e resta inattivo nel tempo.

Cuore, il bypass è amico dell'uomo non della donna: per lei effetti collaterali più gravi

Salute, il movimento è salvacuore per i 70enni

Lo studio è stato condotto da Claudio Barbiellini Amidei e pubblicato sulla rivista Heart.

Il lavoro ha coinvolto un campione di 3099 over-65 arruolati nel Progetto Veneto Anziani (ProVA). Il campione è stato monitorato per parecchi anni; il livello di attività fisica stimato sulla base di diversi parametri. Camminare o dedicarsi alla pesca è stato classificato come attività di intensità moderata. Il giardinaggio, il nuoto o frequentare un corso di ginnastica come attività intensa. È stato considerato anche chi nel corso del periodo di monitoraggio da inattivo è divenuto attivo e viceversa.

Cuore a rischio d'inverno. Il professor Antonio Rebuzzi: così il freddo può diventare un nemico

Lo studio

Ebbene, è emerso che fare attività fisica per almeno 20 minuti al giorno protegge da insufficienza cardiaca, ictus e problemi delle arterie che portano ossigeno al cuore, le coronarie. Il rischio di questi problemi si riduce soprattutto per i maschi: un uomo rimasto sempre attivo per tutto il periodo dello studio ha un rischio cardiovascolare dimezzato rispetto a uno sempre inattivo. Secondo Enrico Fabris e Gianfranco Sinagra dell'Università di Trieste, autori di un editoriale a commento dello studio, l'attività fisica migliora il flusso di sangue nelle arterie e riduce la rigidità delle pareti dei vasi e la formazione di trombi. L'effetto favorevole dell'attività fisica potrebbe essere anche spiegato con la sua capacità di rallentare il processo dell'arteriosclerosi grazie a un miglior controllo della pressione, della glicemia e del colesterolo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA