Oggi si celebra la Giornata mondiale del diabete

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Martedì 14 Novembre 2023, 11:04

Secondo una lettura integrata dei sistemi di sorveglianza Passi e Passi d'Argento coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con le Regioni, si stima che in Italia siano oltre 4 milioni le persone colpite dal diabete. I dati, raccolti dal 2016 al 2022 su un campione di oltre 285.000 persone sopra i 18 anni, indicano che la prevalenza del diabete varia significativamente con l'età. Prima dei 50 anni, la percentuale è inferiore al 5%, ma aumenta rapidamente superando il 23% intorno agli 80 anni.

Diabete associato al rischio cardiovascolare

«Piuttosto stabile nel tempo - prosegue l'Iss - la prevalenza di diabete si caratterizza per un gradiente geografico a sfavore delle regioni meridionali (fra gli ultra 65enni è pari al 25% nel Sud-Isole contro il 15% nel Nord e 18% del Centro) e da un importante gradiente sociale, a sfavore delle persone meno istruite o con maggiori difficoltà economiche; dopo i 65 anni di età la prevalenza di diabete, fra le persone che riferiscono di avere molte difficoltà ad arrivare alla fine del mese, raggiunge e supera il 30% (con una differenza di quasi 10 punti percentuali rispetto alle persone più abbienti)». Secondo l'Iss, «fumo, alcol, sedentarietà, scarso consumo di frutta e verdura ed eccesso ponderale rappresentano i principali fattori di rischio comportamentali implicati nell'insorgenza della gran parte delle patologie croniche, come i tumori, le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie croniche e anche il diabete. Il diabete peraltro è anche fortemente associato al rischio cardiovascolare, insieme a ipertensione, ipercolesterolemia e obesità. Per queste ragioni, se da una parte potrebbe non sorprendere osservare fra le persone con diabete l'adozione di stili di vita non salutari (perché presumibilmente cause o concause della sua insorgenza), dall'altra, questa constatazione dovrebbe preoccupare dal momento che prevenzione e promozione della salute devono restare obiettivi da perseguire anche dopo una diagnosi di patologia cronica».

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