Long Covid meno pericoloso per i bambini. «Tra gli adulti sintomi che superano anche le 30 settimane»

«Long Covid meno pericoloso nei bambini»: lo studio da Melbourne sull'infezione post guarigione
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Sabato 18 Settembre 2021, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 17:34

I bambini e gli adolescenti raramente hanno problemi a lungo termine legati al Covid che durano più di tre mesi. Emerge da una nuova analisi del Murdoch Children’s Research Institute di Melbourne, in Australia: i ricercatori hanno esaminato 14 studi che includevano 20.000 bambini e ragazzi di tutto il mondo che combattevano contro il long Covid, cioè una sindrome post-virale provocata dall’infezione da coronavirus e che può debilitare una persona anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione. I ricercatori hanno scoperto che quasi tutti i bambini sono migliorati in periodo compreso tra 4 e 12 settimane. Lo studio, che è stato pubblicato sul Pediatric Infectious Disease Journal, ha analizzato i casi di 19.426 bambini. I sintomi più comuni, accusati dai più giovani dopo un’infezione acuta, sono mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e dolori addominali.

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I dati dello studio 

Il responsabile della ricerca e specialista di malattie pediatriche infettive, il professor Nigel Curtis, sostiene che i dati analizzati mostrano che il Covid rimane una malattia lieve nei bambini sotto i 12 anni e che i ricoveri in ospedale sono rari. Curtis sottolinea inoltre che gli studi esistenti sul long Covid nei bambini hanno «significative limitazioni» e che molti sovrastimano il rischio. Long Covid non è un termine medico ufficiale, ma viene usato per descrivere i casi in cui il paziente soffre dei sintomi del virus più a lungo del periodo ufficiale di due settimane stimato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

I minori dei 18 anni

Il long Covid non è tanto preoccupante tra i minori di 18 anni, quanto tra gli adulti, che a volte, dopo la guarigione dall’infezione, hanno sintomi che durano tra le 24 e 32 settimane. Tra gli altri sintomi da monitorare ci sono la continua perdita di gusto e olfatto, la stanchezza e diversi problemi sensoriali. La direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention, la dottoressa Rochelle Walensky, ha stimato che i bambini che soffrono di long Covid sono tra i 2 e il 3 per cento del totale.

Nella maggior parte dei casi i più giovani che si ammalano di Covid hanno sintomi lievi, oppure sono asintomatici. Per la piccola percentuale che sviluppa il long Covid, i rischi non sono ancora chiari, spiega il dottor Nigel Curtis: «Gli studi attuali mancano di una chiara definizione dei caso e dei dati relativi all’età, hanno tempi di follow-up variabili e si basano su sintomi riferiti dai giovani pazienti oppure dai genitori senza conferme di laboratorio». 

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