Infezioni della pelle e intime, dal baco da seta
un tessuto per guarirle

Infezioni della pelle e intime, dal baco da seta un tessuto per guarirle
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Giovedì 6 Marzo 2014, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 10:51
ROMA Un brevetto italiano alla base di un tessuto con attività terapeutica dermatologica oggetto di una ventina di studi scientifici pubblicati e rimborsato dai sistemi sanitari di mezza Europa, è ancora completamente sconosciuto in Italia. E' la “fibroina di seta medicata” inserita nelle linee guida europee per il trattamento della dermatite atopica.

L'inventore è Dino Montagner di San Donà di Piave che anni fa ha brevettato un tessuto con il nome di Dermasilk, costituito da due aminoacidi, glicina e alanina, che la seta ha in comune con la cute umana, medicandolo con un antimicrobico a base di ammonio quaternario. Ed è riuscito ad ottenere un tessuto con medicazione stabile, resistente almeno a 100 lavaggi. Con questo ha prodotto magliette, mutande, bendaggi, guanti capaci di inibire la proliferazione di batteri e finghi e di combattere le infezioni cutaneo-mucose senza alterare la flora microbica.


Questo tessuto è stato oggetto di studi pubblicati sul “British journal of dermatology” ed è stato presentato a congressi internazionali destando grande interesse. Oggi indumenti a base di Dermasilk sono rimborsati dai sistemi sanitari inglese, svizzero, svedese, austriaco e olandese. Mentre il tessuto è ancora semisconosciuto in Italia, dove è considerato dispositivo medico di classe I CE venduto attraverso internet.

I ginecologi della Società italiana di ginecologia nell'imminente campagna contro le micosi vaginali, oltre a raccomandare stili di vita corretti, promuovono anche l'utilizzo di indumenti intimi a base di fibroina di seta medicata. Secondo lo stesso Paolo Scollo, presidente della Sigo«gli indumenti a base di fibroina medicata consentono di combattere in modo efficace la candida e il dolore intimo che questa provoca».

Ma anche i dermatologi sono sulla stessa linea: Maria Concetta Pucci Romano, docente all'università di Tor Vergata, si interessa ai problemi dermatologici indotti da afrmaci biologici sui pazienti con tumore. «Sono sostanze anti-fattore di crescita cellulare - spiega - che esprimono sulla pelle l'azione che esercitano sulle cellule tumorali, provocando secchezza della cute, fessurazioni, raagdi. L'uso di questo tessuto porta benefici anche al paziente oncologico».
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