Sono alcuni dei dati che emergono da un maxi-studio finlandese pubblicato sulla rivista BMJ Open e condotto presso l'istituto «Finnish Institute for Health and Welfare». Lo studio ha coinvolto individui di 25-74 anni per un totale di 52.749 individui coinvolti all'inizio del progetto e un numero finale di partecipanti di 38.549 persone. Il campione è stato seguito per un tempo medio di oltre 16 anni ed i decessi registrati durante il periodo sono stati in tutto 4.310. Gli esperti hanno considerato il peso sulla longevità di tanti fattori di rischio, valutati uno alla volta.
«Finora l'aspettativa di vita è stata generalmente stimata sulla base di pochi fattori sociodemografici come l'età, il sesso, il livello di istruzione - ha spiegato il coordinatore del lavoro Tommi H„rk„nen.
In questo studio - ha riferito - abbiamo voluto valutare l'impatto di differenti fattori di rischio sull'aspettativa di vita di una persona, così da confrontare gli effetti relativi dei diversi fattori», sia i più noti (fumo e diabete), sia i più subdoli come lo stress. Ô emerso che le differenze in aspettativa di vita osservate ad esempio tra uomini e donne (tipicamente le donne vivono più a lungo dei maschi) sono in realtà ampiamente dovute a fattori di rischio modificabili come il fumo, il consumo di alcolici, l' alimentazione scorretta.
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