Nuovo farmaco per la lotta all'alzheimer: secondo uno studio Usa, sembra che il nuovo farmaco riesca a modulare un enzima legato alla formazione delle placche amiloidi, che sono i segni tipici della malattia di Alzheimer. Si tratta infatti di proteine che si accumulano nel cervello, interrompendo e uccidendo i neuroni e provocando il progressivo deterioramento cognitivo caratteristico del diffuso disturbo neurologico.
Giornata mondiale Alzheimer, concerto di solidarietà della Banda musicale dei Carabinieri
Lo studio
In particolare, i ricercatori dell'Università della California a San Diego e del Massachusetts General Hospital hanno identificato un nuovo farmaco che modula, anziché inibire, un importante enzina coinvolto proprio nella formazione delle placche.
Roma, scompare da domenica: 80enne trovata (viva) nel greto dell'Aniene
Il principio attivo
Al centro di questa scoperta ci sono i modulatori della gamma-secretasi (Gsm), che invece di inibire l'enzima gamma-secretasi (come invece fanno alcuni farmaci), alterano leggermente la sua attività in modo che produca meno peptidi A-beta che sono inclini a formare placche. Dosi ripetute e basse di questi Gsm hanno eliminato la produzione di A-beta42 nei topi e nei ratti, senza causare effetti collaterali tossici.
Il Villaggio per malati di Alzheimer in Francia (foto Nordarchitects)
Il farmaco è risultato essere anche sicuro ed efficace nei macachi, riducendo i livelli di A-beta42 fino al 70%. Il ritrovato è stato quindi testato in un modello di ratti con Alzheimer ad esordio precoce, trattando gli animali prima o subito aver iniziato a formare placche amiloidi. In entrambi i casi, il nuovo Gsm ha ridotto la formazione di placche e l'infiammazione associata alla placca, che si ritiene contribuisca allo sviluppo della malattia.