Coronavirus, l'eparina è una delle speranze dei ricercatori per combattere al meglio l'avanzare del contagio. Positivi i primi. Via quindi alla sperimentazione dell'agenzia italiana del farmaco che valuterà la sicurezza e l'efficacia dell'anticoagulante, somministrato a diversi dosaggi, nel migliorare il decorso della malattia. L'Aifa ha autorizzato, infatti, l'avvio dello studio multicentrico INHIXACOVID19 con l'anticoagulante eparina a basso peso molecolare (biosimilare di enoxaparina sodica) nel trattamento dei pazienti con quadro clinico moderato o severo di Covid-19.
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Anticoagulación (HEPARINA DE BAJO PESO MOLECULAR) parece asociarse con menor mortalidad a 28 días en pacientes graves con COVID-19 que presentan coagulopatía por sepsis (40% vs 64.2% [p=0.029]) o dímero D >6 veces ULN (32.8% vs 52.4% [p=0.017]).
DOI: https://t.co/LhfvOpQ22x pic.twitter.com/eAFDvFKdIY— Tío Criterios (@AmbrizMau) April 12, 2020
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Ai 14 centri italiani coinvolti nello studio il farmaco sarà fornito gratuitamente dall'azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group. Enoxaparina sodica è un'eparina a basso peso molecolare con un'elevata azione antitrombotica che ne fa, ad oggi, uno degli anticoagulanti più utilizzati per la prevenzione e la terapia delle tromboembolie venose (TEV) e arteriose nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o allettati. Tutti i 300 pazienti ammessi alla sperimentazione riceveranno enoxaparina biosimilare per via sottocutanea.
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Lo studio sarà coordinato da Pierluigi Viale, Ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Bologna e Direttore dell'Unità Operativa Malattie Infettive del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. Le alterazioni della coagulazione e le complicazioni trombotiche nei pazienti Covid-19, rilevano gli espeeti, hanno un ruolo significativo in termini di incidenza e di rilevanza clinica, rappresentando una delle più importanti variabili associate a mortalità. Lo scorso gennaio, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato di prevenire il tromboembolismo venoso nei soggetti infetti da SARS-CoV-2 ricorrendo alla somministrazione sottocute di eparina, preferibilmente a basso peso molecolare.
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Alla luce delle evidenze scientifiche raccolte finora e dei risultati incoraggianti che provengono dagli studi svolti in Cina, sia in vitro sia sui pazienti, è nata l'idea di promuovere una sperimentazione anche in Italia impiegando, a scopo terapeutico, un dosaggio medio-alto del farmaco. «Un altro importante tassello del nostro armamentario terapeutico verso Covid-19 entra nella fase di sperimentazione clinica, quanto mai necessaria per capirne al meglio il ruolo e l'applicabilità - dichiara Viale, coordinatore dello studio - siamo grati ad Aifa per questa celere approvazione, che consentirà ai centri coinvolti di iniziare a lavorare per dimostrare il razionale di questa ipotesi scientifica.
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