«La depressione nei neopapà è un problema troppo spesso trascurato», osserva l’autrice principale dell’articolo,Tova Walsh, docente presso la University of Wisconsin-Madison. «Anche se molti nuovi padri manifestano sintomi depressivi, pochi sanno come identificare i segni o parlare delle loro difficoltà».
Non esistono dati precisi, ma si stima che a soffrirne di depressione post partum sia una percentuale di compresa tra il 2% e il 25% dei padri. Non esistono peraltro criteri diagnostici specifici per individuare la patologia sugli uomini. «La depressione spesso appare in maniera differente nei padri rispetto alle madri» segnala Walsh. «Oltre ai sintomi come tristezza persistente, perdita di interesse in attività che prima erano divertenti e difficoltà a mangiare e dormire, non vanno trascurati comportamenti come l’iperattività lavorativa o la tendenza a bere di più». È raro che un padre depresso chieda aiuto a uno specialista, anche perché raramente si ha la consapevolezza di essere affetti da un disturbo nervoso.
Insomma «è tempo di concentrarsi sulla depressione perinatale in pediatria per includere anche i padri», e i pediatri autori della ricerca consigliano ai colleghi di dare informazioni ai neogenitori sulla depressione post partum paterna ed eventualmente inviare il papà da uno specialista.
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