Covid: stanchezza, affaticamento e insonnia. Gli strascichi della malattia nello studio del Careggi

Covid: stanchezza, affaticamento e insonnia. Gli strascichi della malattia nello studio del Careggi
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Mercoledì 2 Dicembre 2020, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Stanchezza, difficoltà respiratorie, facile affaticamento. Ma anche insonnia e sonno disturbato. Sono le conseguenze più frequenti che lascia dietro di sé il Covid-19. L'azienda ospedaliera universitaria di Careggi a Firenze fin dal marzo scorso ha iniziato a studiare e curare i pazienti dimessi dalla struttura e dopo aver contratto il coronavirus. A coordinare il lavoro il professor Francesco Fattirolli, direttore della struttura organizzativa dipartimentale di riabilitazione cardiologica. Alcuni dati della ricerca vengono anticipati su «Toscana Oggi» di questa settimana. «È un lavoro - spiega il cardiologo al settimanale - che è nato assistenziale e sarà rilevante anche dal punto della ricerca scientifica. Questo virus ci ha preso di sorpresa, non lo conoscevamo. Anche grazie a questo programma le nostre conoscenze si ampliano».

Il programma prevede, prima di tutto, un'intervista telefonica a 1 mese dalle dimissioni. Quasi quattrocento hanno risposto al questionario di 45 domande. Il 30% dei pazienti ha sottolineato problemi di tipo polmonare. Oltre il 20% dice di avere ancora tosse. Mentre quelli che dicono di non aver ripreso i sensi del gusto e dell'olfatto sono intorno al 15%. Ma c'è un altro sintomo che rimane nell'ordine di oltre il 20%: è l'insonnia. «Molte persone - aggiunge Fattirolli - ci dicono di avere problemi del sonno che è inquieto e disturbato.

Ma ci raccontano anche di timori e di senso di paura».

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Poi passati tre mesi dalle dimissioni si procede ad un controllo completo in ospedale. In un solo giorno: visita infettivologica, cardiologica, pneumologica, con esami strumentali e di laboratorio, con prelievo del sangue. C'è anche una valutazione di tipo psicologico e geriatrico per gli anziani. Sono quasi duecento i pazienti che hanno già fatto questo controllo.

ùLe conseguenze di tipo polmonare sono quelle che permangono con più frequenza anche a distanza di tempo. «La funzione respiratoria, anche sulla base dei test effettuati - dice Fattirolli a Toscana Oggi -, è relativamente normale ma in alcuni, all'analisi della Tac del torace, restano dei segni a livello della struttura del polmone che denotano con molta probabilità gli esiti della malattia». I medici e il personale infermieristico dedicano tutti i sabati a questo programma. Si tratta di un gruppo multidisciplinare di cui i referenti sono: lo pneumologo Federico Lavorini, l'infettivologo Alessandro Bartoloni, il cardiologo Iacopo Olivotto, la coordinatrice del personale infermieristico Laura Rasero. E poi ci sono anche geriatri, immunologi, radiologi, neurologi, tecnici di laboratorio.

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