«Covid, un cerotto riesce a monitorare la febbre da virus». Lo studio dell'università di Tor Vergata

«Covid, un cerotto riesce a monitorare la febbre da virus». Lo studio di Tor Vergata
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Sabato 28 Novembre 2020, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 16:49

Un cerotto potrebbe essere una risposta al Covid. Per monitorare la febbre, uno dei sintomi della Covid-19, ed evitare il contatto con chi la controlla, uno strumento utile può essere appunto un cerotto. Lo afferma uno studio italiano realizzato dall'Università di Roma Tor Vergata, e pubblicato sull'ultimo numero della rivista scientifica Ieee Sensor Letters. I ricercatori hanno sperimentato questo applicativo in alcune imprese romane che avevano necessità di monitorare la temperatura corporea all'ingresso dei luoghi di lavoro.

Il sistema funziona con le stesse dinamiche dell'antitaccheggio dei supermercati: al paziente viene attaccato all'altezza dell'ascella un cerotto rotondo che ha al suo interno un microchip che interagisce con un lettore esterno, come quello dei varchi che si trovano negli aeroporti o agli ingressi nei negozi.

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«La sperimentazione ha dimostrato come sia possibile fare una misurazione della temperatura corporea a distanza, grazie a un dispositivo dedicato - ha raccontato Gaetano Marrocco, docente di Campi Elettomagnetici alla Facoltà di Ingegneria dell'Università Tor Vergata - Il termometro che solitamente viene usato nelle rilevazioni nelle aree pubbliche ha interferenze dettate anche dalle temperature esterne. Basta infatti che si prenda un po' di sole in più o che si abbia un cappello in testa che la misurazione non è perfettamente congruente rispetto a quella che realmente si ha nell'organismo. In questo modo, invece, confrontandola con altri sistemi di misurazione come quella del termometro ascellare, andiamo a misurare correttamente la temperatura interna.

Il cerotto “Second skin, progettato anche grazie alla Regione Lazio, permette di fornire ai medici un dato preciso e più attendibile».

 

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