Covid, reinfezione: se ho avuto Omicron sono immunizzato contro le altre varianti?

«Dopo la Omicron, un soggetto potrebbe contrarre la Delta. Sono varianti differenti, di fatto sono due virus diversi», dice Annamaria Cattelan il primario di Malattie infettive di Padova

Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Padova
di Stefania Piras
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 17:42

Reinfezione da Covid, il virus di Wuhan e quello mutato che è diventato Omicron: gli scienziati stanno cercando di fare chiarezza anche su questo. Queste ultime due varianti si profilano sempre più come due virus diversi: lo dicono tempi e decorso delle malattie che provocano ma lo rileva anche lo strumento diagnostico che abbiamo usato fin qui per tracciare il virus: il tampone (quelli tarati sulle varianti precedenti a Omicron, sbagliano spesso se si tratta di scovare Omicron). I ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno condotto uno studio in cui emerge che i due terzi (il 65%) delle persone recentemente infettate dalla variante Omicron del coronavirus in Inghilterra affermano di aver già avuto il Covid in precedenza

I risultati della ricerca riguardano circa 100 mila tamponi compiuti nelle prime due settimane dell'anno. Serve comunque ancora lavoro, come hanno spiegato gli scienziati dell'università londinese, per stabilire quante persone si sono realmente reinfettate. Ma già sono emerse le categorie più a rischio: sono gli operatori sanitari e le famiglie numerose e con bambini. Non è ancora chiaro quanti dei volontari risultati positivi siano stati vaccinati completamente. Altre stime, come quelle contenute in un rapporto della britannica Health Security Agency (Ukhsa), hanno suggerito che un caso su 10 di Omicron è una possibile reinfezione.

Cosa si intende per reinfezione? Si reinfetta chi, dopo una prima infezione da Sars-CoV-2 documentata da test molecolare o antigenico positivo, presenta una seconda infezione (sempre comprovata da test positivi) a distanza di almeno 90 giorni dalla prima diagnosi. Oppure chi a seguito di prima infezione da Sars-CoV-2 documentata da test molecolare positivo, presenta una seconda infezione con test molecolare positivo entro i 90 giorni dalla prima diagnosi purché con ceppo virale di Sars-CoV-2 diverso dal precedente, documentato da genotipizzazione.

Già un mese fa (nel rapporto Covid che stila periodicamente), l'Imperial diceva che il rischio di reinfezione con la variante Omicron è 5,4 volte maggiore di quello della variante Delta. Questo implica che la protezione contro la reinfezione da Omicron offerta dall'infezione passata può essere del 19%. Per capire questo dato: nell'era pre-Omicron, lo studio britannico "SIREN" sull'infezione da Covid negli operatori sanitari, ha stimato che un'infezione precedente offriva invece uno scudo più potente: l'85% di protezione contro una seconda infezione da Covid in 6 mesi.

Il rischio di reinfezione stimato nello studio attuale suggerisce che questa protezione è scesa, invece, al 19% contro un'infezione Omicron.

Anche in Italia si sta osservando il fenomeno. Sono 108.886 gli italiani che si sono reinfettati con Sars-Cov-2- negli ultimi 5 mesi. Sono dati dell'Istituto superiore di sanità. «Dal 24 agosto 2021 al 9 gennaio 2022 sono stati segnalati 108.886 casi di reinfezioni, pari a 2,7% del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni (3,2%) sul totale dei casi segnalati risulta stabile rispetto alla settimana precedente (3,4%). La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione». Medici, infermieri e operatori sociosanitari sono dunque esposti al massimo al rischio di infezione e reinfezione.

Ma è vero che chi ha preso la Omicron è immunizzato contro tutte le altre varianti? Il primario di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Padova Annamaria Cattelan ha detto al Gazzettino: «Dopo la Omicron, un soggetto potrebbe contrarre la Delta. Sono varianti differenti, di fatto sono due virus diversi: dai dati di cui finora siamo in possesso possiamo dire che le immunità acquisite dopo la guarigione non sono sovrapponibili».

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