Coronavirus, Aifa: giovedì via ai test farmaco anti-artrite su 330 pazienti

Coronavirus, Aifa: giovedì via ai test farmaco anti-artrite su 330 pazienti
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Martedì 17 Marzo 2020, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 21:45

«Annunciamo la sperimentazione del tocilizumab, farmaco per artrite reumatoide; i dati preliminari sono promettenti. Lo studio sarà su 330 pazienti e partirà giovedì per valutare l'impatto del farmaco». Lo ha detto Nicola Magrini, direttore Aifa, Agenzia italiana del farmaco, alla conferenza stampa alla Protezione civile

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Non esistono prove scientifiche ad oggi, basate su studi clinici o epidemiologici, sul presunto effetto dei farmaci anti-ipertensivi Ace inibitori e dei sartani sulla trasmissione e sull'evoluzione del coronavirus. A precisarlo è l'Agenzia Italiana del Farmaco ( Aifa) sul suo sito.

 



Al momento si tratta «solo di ipotesi molecolari verificate con studi in vitro». Pertanto, in base alle conoscenze attuali, «si raccomanda di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi nei pazienti ipertesi ben controllati, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato».

Per lo stesso motivo, rispetto all'ipotesi di utilizzare farmaci Ace-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici, «è opportuno ricordare - continua l' Aifa - che tali farmaci vanno utilizzati esclusivamente per il trattamento delle patologie per cui c'è un'indicazione approvata e descritta nel foglietto illustrativo». Posizioni analoghe sono state prese dalla Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle cure Primari, dalla Società europea di Cardiologia e dalla Società Italiana di Farmacologia.

«Credo che lo sforzo fatto da tutti gli organismi che stanno collaborando per migliorare l'accesso a farmaci e nuovi protocolli mostrano  - ha detto Magrini - ​che l'Italia è la frontiera più innovativa per la sperimentazione di farmaci e vaccini e questo sforzo si concretizzerà in nuovi dati sull'entità della reale efficacia di queste terapie». 

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Nella corsa al vaccino per Covid-19 c'è anche un'azienda italiana. Takis, società biotech di Castel Romano (Roma) annuncia di essere pronta a testare il suo vaccino contro Covid-19 sui modelli pre-clinici. «L'autorizzazione arriva dal ministero della Salute e rappresenta il primo passo per portare il vaccino all'uso umano», si legge in una nota. Già alla fine di gennaio l'azienda aveva annunciato di voler realizzare un vaccino contro il coronavirus. «In queste settimane il nostro Paese è diventato uno dei più colpiti dall'epidemia Covid-19, rendendo ancora più urgente la ricerca di vaccini e terapie efficaci».

Oggi i ricercatori di Takis ribadiscono il loro impegno e quello della ricerca italiana, mettendo a disposizione la loro competenza nel campo dei vaccini e dell'immunologia. I primi risultati della sperimentazione pre-clinica saranno disponibili «già ad aprile». «Questa è la dimostrazione di come un gruppo di validi ricercatori abbia deciso di accettare una sfida molto ardua e di rimboccarsi le maniche, riuscendo ad identificare in tempi rapidi le strategie migliori per sviluppare un vaccino ed avviare i test preclinici. La sfida è iniziata», ha dichiarato Emanuele Marra, direttore dell'area delle malattie infettive e Partner della Takis.

Il prodotto di Takis é un vaccino genetico, che contiene solo un frammento di Dna, secondo l'azienda «è sicuro e induce una forte risposta da parte del sistema immunitario». Si basa su una tecnologia chiamata elettroporazione, che consiste nell'iniezione nel muscolo seguita un brevissimo impulso elettrico che ne facilita l'ingresso nelle cellule e attiva il sistema immunitario.

«Lo sviluppo del nostro vaccino si appresta ora ad entrare in una fase molto importante, quella della sperimentazione pre-clinica, che fornirà dati preliminari sulla sua efficacia e tollerabilità e che sarà realizzata in parte grazie anche alla collaborazione dell'Istituto Spallanzani di Roma, che condurrà esperimenti sulle cellule per verificare la capacità del vaccino di bloccare la replicazione del virus», precisa l'azienda.

«Le informazioni che si otterranno da questi studi iniziali non solo serviranno come base per lo sviluppo del vaccino, ma saranno estremamente utili per la creazione di tools di immunizzazione per la generazione di anticorpi monoclonali neutralizzanti» ha dichiarato Giuseppe Roscilli, direttore dell'Area sviluppo anticorpi monoclonali e partner della Takis. «Se i risultati saranno soddisfacenti, il vaccino potrebbe già essere testato sull'uomo nel prossimo autunno», ha aggiunto Luigi Aurisicchio, fondatore e amministratore di Takis.

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