Coronavirus. Una mutazione lo rende più contagioso. Non si sa ancora invece se lo rende anche più cattivo, come precisano sulla rivista Cell i ricercatori della Duke university e del laboratorio nazionale di Los Alamos negli Usa, guidati da Bette Korber. Ma di tutte le 8000 mutazioni studiate nel virus SarsCov2 ce n'è una che è bene studiare e tenere d'occhio: si chiama D614GC ed è avvenuta nella sua principale arma, la proteina Spike, che gli apre la strada nelle cellule umane. Secondo gli studiosi è diventata dominante nel mondo e permette al virus di replicarsi meglio e più velocemente all'interno delle cellule, rendendolo più contagioso.
«I dati mostrano che c'è una mutazione che permette al virus di replicarsi meglio, e forse di avere un'alta carica virale», scrive sul Journal of the American Medical Association l'immunologo Anthony Fauci, non coinvolto nello studio. «Non si può dire se una persona con questa mutazione abbia un quadro peggiore - aggiunge - Sembra che il virus riesca a replicarsi meglio ed essere forse più trasmissibile, ma servono conferme».
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