«Scoprire un gene non significa scoprire una terapia ma vuol dire aver capito come succede qualcosa. Da qui a capire come si inibisce quel gene ce ne vuole». A essere prudente sulla ricerca che individua il gene della calvizie è la dermatologa Pucci Romano, presidente di Skineco, associazione scientifica di ecodermatologia e docente di Terapie speciali dermatologiche all’università Tor Vergata e di Cosmetologia applicata alla dermatologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.
Calvizie, la causa è nella mutazione genetica di una proteina
Lo studio, condotto sui maiali e pubblicato sulla rivista scientifica Faseb Journal ha individuato la mutazione genetica alla base della calvizie ereditaria. La chiave è nel gene che produce la proteina Map2.
«Questa scoperta apre uno scenario su quella che potrebbe essere una manipolazione genetica, come lo è per i tumori e le malattie geneticamente trasmesse – aggiunge - La calvizie rimane una condizione abbastanza difficile. Oggi usiamo terapie che curano i sintomi e non le cause».
Per alcune alopecie sono stati trovati legami anche con le alterazioni del microbiota cutaneo, cioè dell'insieme dei 'batteri buoni' che vivono nella pelle. Anche per questo Skineco, insieme a Microbiotica, ha organizzato un incontro a Eataly Roma dal titolo “Di pelle e di pancia. Alimentazione, microbiota, dermocompatibilità”, per il prossimo 29 novembre.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout